“LU SANTO JULLÀRE FRANCESCO”
DARIO FO in prima nazionale al Duse
Bologna - Dopo “In Fuga dal Senato”, Dario Fo torna al Teatro Duse in
prima nazionale da lunedì 10 a mercoledì 12 febbraio con “Lu Santo Jullàre
Françesco”, un memorabile lavoro sulla vita di San Francesco, che ha
debuttato 15 anni fa e viene riscritto oggi per questo nuovo allestimento. Un
ritratto inedito del più straordinario innovatore del pensiero cristiano, per
parlare dei grandi temi che attraversano la società contemporanea.
Il Premio Nobel per la letteratura nel ’97 torna in scena con un racconto
teatrale in cui prendono vita personaggi dell’Italia medievale, dai semplici
contadini ai Cardinali e addirittura ai Papi. La realtà storica e la tradizione
popolare si intrecciano nel ripercorrere alcuni dei momenti più significativi
della vita del Santo d’Assisi: la richiesta di approvazione della Regola al
Papa Innocenzo III, la predica agli uccelli, la malattia agli occhi…
Lavorando su leggende popolari, su testi canonici del Trecento e su
documenti emersi negli ultimi due, tre secoli Dario Fo elabora un’immagine non
agiografica di San Francesco: spogliato dal mito, ritroviamo un personaggio
provocatorio, coerente, coraggioso, ironico. Del resto era lo stesso Francesco
a definirsi “jullare al servizio di Dio”, e questo proprio negli anni in cui
l’imperatore Federico II promulgava un editto contro i “Joculatores obloquentes”
considerandoli buffoni osceni. Un eretico di fatto, la cui storia è tornata
alla ribalta ai giorni nostri con la salita al soglio di Pietro del nuovo
pontefice, e qui riproposta in una versione inedita in volgare umbro medievale.
Dice Fo: “Della giullarata Francesco conosceva la tecnica, il mestiere e le
regole assolute. Non teneva mai prediche secondo la convenzione ecclesiastica,
anzi, rifiutava l’andamento del sermone. Sappiamo pure che cantava, recitava e
“di tutto lo suo corpo fasea parola” come testimonia un cronista del suo
tempo; nei suoi sermoni suscitava divertimento ma anche commozione fra i
presenti che lo ascoltavano”.
Scritto e interpretato da Dario Fo
assistente alla regia Fabrizio De Giovanni
con la collaborazione di Chiara Porro e Jacopo Zerbo
direttore di scena Maria Chiara Di Marco - macchinista Eliel Ferreira
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