Incontro con Luca De Fusco sull'"Armonia perduta"
Luca de
Fusco e “L’Amorosa Inchiesta” al Ridotto del Mercadante
Servizio
di Maurizio Vitiello
Napoli - Per continuare a valorizzare la funzione “sperimentale” di spazio riservato alla varietà delle proposte e alla ricerca “in vitro” di nuove forme sceniche del Ridotto, De Fusco propone un secondo progetto, in forte continuità con quello dedicato ad Anna Maria Ortese, incentrandolo sulle opere di un altro scrittore che tanta parte della sua produzione ha dedicato a Napoli, Raffaele La Capria.
Napoli - Per continuare a valorizzare la funzione “sperimentale” di spazio riservato alla varietà delle proposte e alla ricerca “in vitro” di nuove forme sceniche del Ridotto, De Fusco propone un secondo progetto, in forte continuità con quello dedicato ad Anna Maria Ortese, incentrandolo sulle opere di un altro scrittore che tanta parte della sua produzione ha dedicato a Napoli, Raffaele La Capria.
A partire da L’armonia perduta - in cui l’autore descrive la rivoluzione
napoletana del 1799, la guerra intestina tra plebe cittadina e borghesia colta
- i cinque registi coinvolti nel progetto allargheranno la loro indagine
teatrale sui temi affrontati da La Capria in altre sue opere sulla città; quali
la nostalgia, la ferita infertale dalla storia e quella covata in fondo al
cuore, la luce e il buio della ragione, la perdita straziante di qualcosa che
forse non c’è mai stato, ma di cui si continuano a cercare le tracce per tutta
la vita.
Crede che il Teatro Mercadante
assorbirà pubblico con il talentuoso, grandissimo Raffaele La Capria?
Credo che
La Capria sia sempre più amato dai suoi concittadini. E' diventato il nostro
Proust. Racconta non solo la sua memoria, ma anche quella della borghesia della
città.
Dopo Anna Maria Ortese, ora tocca
a Raffaele La Capria essere di nuovo alla ribalta, ma questa volta teatrale.
Lui afferma che teatro e narrativa divergono e che la pagina scritta non può
essere travisata. Lei che ne pensa?
Mettere
in scena delle pagine letterarie così lievi è difficilissimo. Lo facciamo tutti
con amore e timore. Ieri La Capria ha visto la mia generale e ne è uscito
entusiasta. Siamo commossi dal suo consenso.
Gli scrittori che hanno raccolto
Napoli nelle loro pagine sono vari e diversi; si pensa di proseguire?
Sì. Pensiamo
senz'altro di proseguire e di inviare all'estero gli episodi già prodotti.
Scrittura nota o, perlomeno,
frequentata riesce ad ancorare meglio l’attenzione del pubblico?
Gli Stabili oscillano tra assecondare il consenso sui grandi
titoli e innovare. Pescare nella letteratura non teatrale è una terza via
possibile ...
Napoli per rendere al meglio
quali ostacoli dovrà superare, non solo teatralmente?
Napoli
deve ragionare pensando al futuro. programmare, progettare e non farsi
travolgere dalla dittatura dell'emergenza quotidiana.
14 gennaio 2014
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