“Il barbiere di Siviglia”: al Teatro di San Carlo torna Rossini
Quel Figaro, barbiere comico e
intraprendente
Servizio di Francesco Gaudiosi
Napoli-Il teatro di San Carlo fino al 29 gennaio torna ad ospitare il massimo
capolavoro tra le opere di Rossini, “Il barbiere di Siviglia” (ossia “L’inutile
precauzione”), melodramma buffo in due atti che ha fatto la storia dell’opera
sia in Italia che nel mondo. E assolutamente lodevole è la messa in scena
firmata Filippo Crivelli, che regala allo spettatore una messinscena comica ed
umoristica, assolutamente magnetica e ricca dell’ironia
del testo originale dal libretto di Cesare Strebini. Oltre a vantare artisti di
caratura internazionale, come Renè Barbera, Géraldine Chaunet e Mario Cassi, lo
spettacolo è reso grande anche grazie agli stupendi costumi di Santuzza Calì e
al disegno di luci di Giuseppe Perrella. Un plauso merita inoltre la
scenografia di Daniele Luzzati, che offre tre spazialità sceniche assolutamente
maestose e suggestive, dalla piazza di Siviglia alla camera di Rosina, fino ad
arrivare al salone principale della casa di Bartolo, tutore della affascinante e desiderata Rosina. Alquanto
apprezzato è inoltre il personaggio di Figaro, barbiere brillante e astuto che
grazie alla sua intraprendenza riesce ad occupare un ruolo di preminenza nel
contesto cittadino nonostante il ruolo che occupa. Figaro è quello che il
critico Alberto Zedda definisce “Il prototipo del moderno self –made-man. Il suo rapporto con il conte d’Almaviva è
rispettoso, mai servile; quello con Bartolo e Rosina è d’uomo libero, senza
complessi, disposto a seguire con determinazione e astuzia le cause che lo
entusiasmano”. Un barbiere che anche nel suo rapporto scenico con gli altri
personaggi di più nobile rango, non teme il confronto e che può permettersi di
burlarsi di loro grazie alla sua celebrità e al suo atteggiamento libertino.
Filippo Crivelli, che ha già firmato un’edizione dello spettacolo nel 1999,
parlando del personaggio di Figaro afferma: “ Il desiderio principale di tutti
noi è il ritorno ad un barbiere comico ma non grottesco, divertente ma non forsennatamente divertente, dove Rossini
sia commedia e non farsa, dove i recitativi siano trattati come prosa. Insomma
con questo allestimento vogliamo tornare alla fedeltà rivisitata nell’ottica di
un oggi più libero”. Esperimento assolutamente riuscito, nel quale è possibile
vedere un Rossini autentico ma in chiave moderna, attraverso un testo
librettistico che risulta sminuzzato, talvolta fino al valore minimo della
ripetizione sillabica, e risucchiato in una completa musicalizzazione affidata
alla vocalità virtuosistica più sfrenata, nella quale il crescendo è l’arma
principale, specie nei finali dei due atti. Direttori dell’orchestra Bruno Campanella e Maurizio
Agostini. (Repliche 15,17,22,29 gennaio)
17 gennaio 2014
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