“Le sorelle Macaluso”, tra vivi e morti, una prima nazionale
Al Mercadante fino al 26 gennaio
Servizio di Anita Curci
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Servizio di Anita Curci
Napoli - Aria di
morte. Soffi di sofferenza che restano sospesi nell’atmosfera immobile di un
funerale. O più di uno. All’inizio non è chiaro.
Dolore, angoscia.
Eppure risate. In quello che è un cerimoniale spaventoso e macabro.
Reminiscenze.
Grande lavoro di Emma
Dante, “Le sorelle Macaluso”; straordinaria interpretazione degli attori Serena
Barone, Elena Borgogni, Sandro Maria Campagna, Italia Carroccio, Davide Celona,
Marcella Colaianni, Alessandra Fazzino, Daniela Macaluso, Leonarda Saffi e
Stéphanie Taillandier.
Questo è il teatro
dell’autrice palermitana. Inconfondibile, incazzato, poetico, profondo. Come l’abisso.
Come può essere il richiamo ad un qualcosa di ancestrale attraverso il buio
della scena, senza scenografia, incolore. Privo di tutto e ricco a suo modo. E il
chiaro richiamo alla sua terra con scudi e spade, quelli dei cuntastori siciliani. Arguzia.
Palcoscenico
reso variopinto solo dai vestiti delle sette sorelle, Pinuccia, Katia, Gina, Cetty,
Lia, Maria e Antonella. Con fiori e chiazze appariscenti. E ancora risate miste
a qualcosa di straziante. Il ricordo dell’infanzia, e di tutte quelle morti…
Smorfie, boccacce,
piroette e il finale stratosferico col nudo di Maria. La rinascita dopo la
morte.
Storie ordinarie,
magari. Ma le storie hanno successo per come vengono raccontate. Per quello che
evocano. Con i mezzi che si usano. E in questo caso sono stati chiamati in
causa tutti gli elementi giusti. Fino a creare la magia in grado di guadagnarsi
il lungo applauso finale e la buona critica.
E i morti, come i
vivi savi, sono quelli che funzionano sempre. In teatro e altrove. Perché celano
tra le pieghe del loro intimo il senso del mistero, dell’ultraterreno che sa di
grandioso.
E lo spettacolo?
"È la storia di
sette sorelle, del figlio di una, del padre e della madre. Siamo al funerale di
una di loro, ma anche la morta lo ignora, perché è come se i morti non
riuscissero a staccarsi dai vivi e i vivi dai morti. Non c'è violenza,
stavolta. Tutto è tenero, dolce. È un abbraccio, una carezza" dichiara
Emma Dante.
Repliche fino al 26 gennaio.
24 gennaio 2014
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