"Good People" di David Lindsay Abaire - Regia di Roberto Andò

Al Teatro Mercadante di Napoli il 17 e 18 giugno 2014
Servizio di Mario Migliaccio

Napoli - La mancanza di un lavoro, la disperazione e l'assenza  di un futuro certo possono portare, anche una persona docile, alla pazzia. Al Teatro Mercadante di Napoli, per la kermesse del Napoli Teatro Festival Italia 2014, in scena uno spettacolo molto attuale e ricco di significato. In "Good People" Margie Walsh (Michela Cescon) viene licenziata nuovamente dal lavoro a causa dei suoi continui ritardi. Da qui parte la sua matta e disperata ricerca di una nuova sistemazione lavorativa, sia per poter vivere  una vita dignitosa, sia per pagare le cure mediche alla figlia diversamente abile. Questo spettacolo è uno scambio continuo tra chi "ha" e chi "non ha", un confronto sulla fortuna, sulle scelte, sulle famiglie e sul luogo dove veniamo al mondo che condiziona il nostro essere, la nostra vita. Straordinaria è la prova dei due protagonisti Michela Cescon e Luca Lazzareschi che, insieme agli altri attori in scena, ci regalano dialoghi spiritosi, intensi, commoventi e talvolta surreali. Con una storia a tratti rude e a tratti tenera, l'autore (David Lindsay Abaire) riesce a parlarci di quell'insormontabile divisione sociale che interessa il mondo. Può sembrare una classica storia, una di quelle a cui assistiamo ogni giorno, ma quella spaccatura tra classi, che è sempre esistita e che probabilmente esisterà sempre, porta lo spettatore ad immedesimarsi in maniera profonda nel "dramma" messo in scena da Roberto Andò. I personaggi di questa pièce si ritengono "brave persone", anche se ognuno di loro ha un modo diverso di intendere questo tema. I ritmi dello spettacolo sono sempre molto serrati (soprattutto nel secondo atto), interessanti e particolari sono anche i cambi di scena accompagnati da una musica inquietante che lascia un senso di mistero.

"Good People" ha il potere di raccontare la quotidianità, quella realtà e quei problemi molto vicini a noi, che tante volte si fa finta di non vedere. 


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