Io e Napoli - di e con Gino Rivieccio, regia di Giancarlo Drillo
Al Teatro Sannazaro di
Napoli dal 27 febbraio al 1 marzo
Servizio
di
Francesco Gaudiosi
Napoli- Gino Rivieccio torna
alle origini con lo spettacolo Io e
Napoli, che è stato in scena al Teatro Sannazaro per soli tre giorni (27
febbraio-1 marzo). Uno spettacolo che lo stesso attore napoletano definisce intimo, non a caso la scelta di portare
questa mise nel teatro in cui ha debuttato, grazie anche al supporto ricevuto a
suo tempo dalla compianta Luisa Conte, alla quale Rivieccio intende fare
omaggio, tornando per tre giorni nella storica sala napoletana e offrendo al
pubblico alcune tra le più celebri battute del suo repertorio da comico e
showman quale è. L’omaggio di Rivieccio è un personalissimo viaggio nel quale
si fondono la storia dell’artista napoletano con quella della sua terra,
Napoli. Rivieccio infatti pone al centro dei suoi spettacoli sempre un’attenta
e lucida analisi della città e degli autentici caratteri di alcuni napoletani,
allontanandosi però dagli stereotipi negativi che oramai troppi comici
partenopei utilizzano nei loro spettacoli, quasi a voler scorticare
barbaramente la poesia, l’arte e la bellezza di questa città. “Solo un popolo
che sa ridere di se stesso è un popolo serio, gli altri sono buffoni”, queste
le parole dell’attore che ricorda come la sua satira sia graffiante ma mai
offensiva, provocatrice ma sempre riflessiva. Dopo uno spettacolo di Rivieccio
infatti, non si esce mai dal teatro senza una riflessione, un’emozione che
l’attore suscita in ciascun spettatore: quella di vivere in una delle città più
artistiche, storiche e celebri del mondo, ma allo stesso tempo permeata di
contraddizioni e soffocata dai napoletani stessi che troppo spesso con
insofferenza di fronte alle problematiche della città esclamano: “lasciamo fare
a Dio”. Ma, come dice Rivieccio, Dio ha ben altro a cui pensare, e forse
sarebbe il momento che ogni napoletano invece di lasciar fare a Dio, si
rimboccasse le maniche e cominciasse a capire che egli stesso può davvero
cominciare a riscattare l’orgoglio ferito di questa città. L’intento di
Rivieccio va oltre il lato artistico risalendo fino ad un impegno sociale nei
confronti della città stessa, come
faceva anche il maestro Eduardo che mai dimenticava di occuparsi di tematiche
sociali legate a Napoli ed a lui molto care.
Il risultato del lavoro di
Rivieccio è un amarcord di Napoli che mai scade nel banale, anzi: con una
comicità raffinata ed educata lo showman napoletano regala macchiette, sketch,
monologhi e canzoni che rievocano la città di altri tempi, offrendo un
magnifico viaggio tra la prosa di Eduardo, la comicità di Totò e di Troisi, le
melodie di Pino Daniele e le farse di Taranto. Un itinerario artistico che
arriva non solo a fare amare Napoli, ma che, soprattutto, rende orgogliosi di
essere nati in questa città. Ad accompagnare nello spettacolo Gino Rivieccio, il pianoforte di Antonello
Cascone e la voce di Fiorenza Calogero.
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