IL DOLORE DI PRIMA di Jo Lattari regia Mario Scandale con Betti Pedrazzi, Arturo Cirillo, Valentina Picello, Paola Fresa

Per Napoli Teatro Festival Italia 2020 - Capodimonte - Fagianeria - 26, 27 Luglio ore 21.00 - prima assoluta

Servizio di Rita Felerico

Napoli- Capodimonte, la Fagianeria.  Jo Lattari nata in provincia di Cosenza nel 1976, romana di adozione - a Roma insegna italiano greco e latino - ha già pubblicato vari racconti e testi teatrali, interpretati anche sulla scena, ma senza dubbio questo racconto pubblicato da Castelvecchi editore, Il dolore di prima, è quello più compatto, intrecciando nella scrittura teatro e letteratura. Ha attratto per questo l’attenzione di Franco Cordelli, il critico teatrale del Corriere della Sera, che nella prefazione individua nel testo – sospeso tra teatro e narrativa – cinque momenti, cinque spazi. “Non capita tutti i giorni un debutto editoriale di un testo pensato per il teatro direttamente in forma di libro. Certo, “Il dolore di prima” diventerà uno spettacolo, andrà in giro nei principali teatri italiani ma, allo stesso tempo, il libro, in modo molto originale, precede il debutto e la tournée dando dunque modo a chi leggerà di filtrare, capire e poi magari avere una riprova delle sue sensazioni direttamente dal palcoscenico.”.

I
cinque momenti a cui si riferisce il critico, sono le tappe del percorso intimo dei protagonisti, corrispondenti ad altrettanti momenti dell’azione teatrale. È una storia familiare, un padre, una madre, tre figli tutti con i loro problemi di vita e di incomunicabilità; la terzogenita riesce a ‘fuggire’ dalla gabbia e quando ritorna – è quasi costretta a tornare – si accorge che nulla è cambiato, che il ‘dolore’ che l’ha portata un tempo ad abbandonare la famiglia, non è superato: resta una ferita che non si rimargina. “Nel pensare alla regia – spiega Mario Scandale – ho deciso di partire da questa frase pronunciata dalla protagonista: “Ho passato intere giornate sul divano, col cappotto e la borsa a tracolla. In ipnosi davanti alla tv”. Immagino che il ritorno di Figlia, possa essere anche un ritorno non reale. È ferma perché il dolore di prima per lei non può essere di prima. Il dolore rimane, al massimo con il tempo si affievolisce. La rimozione non esiste almeno per lei che ha il vizio” del ricordo. Il ritorno a casa di Figlia innescherà un percorso interiore dove passato e presente si confonderanno”. 

È con il ritrovare la realtà sempre uguale a sé stessa che la Figlia vede chiaro dinanzi ai suoi occhi, i meccanismi che innescano i suoi sensi di colpa, il rimandare una cura dei suoi mali che è solo pigrizia e rifiuto dell’affrontare la verità dei comportamenti e degli intrecci che la vita – senza scelta – ci costringe a vivere. Il ‘peso della famiglia’ che accoglie e carica sulle sue spalle, è il destino al quale non può sfuggire e che deve accettare se non altro per guardare con più chiarezza al futuro.  Come sempre impeccabile, bravo, ben immedesimato nel ruolo, senza pieghe di troppo Arturo Cirillo accompagnato sul palcoscenico da tre notevoli interpreti; un plauso particolare per Valentina Picello, la Figlia. Vincitrice del Premio Fondazione De Mari, si è distinta nella pièce "La scuola delle mogli", diretta da Arturo Cirillo per Marche Teatro. 

Uno spettacolo che ha raccolto successi sul territorio nazionale e che da novembre ripartirà in tournée per un secondo anno di repliche.
Elegante e calibrato il gioco di luci, indovinati i costumi e le colorate scene che si ‘rompono’ al momento giusto, per sottolineare un passaggio interiore. Notevole infine l’intuizione del regista nel porre in risalto la qualità della scrittura “al femminile”, non intendendo quest’ultima come genere ma come potente descrizione della realtà nella sua crudezza e nella sua fantasia, che è al tempo stesso realtà vissuta e da vivere. Positiva l’accoglienza del pubblico, nello scenario surreale della Fagianeria.

Scene Francesco Fassone
Luci Camilla Piccioni
Costumi Nika Campisi
Video Leo Merati
Collaborazione scenotecnica Flavio Doglione
Fonico Jacopo Ruben Dell’abate
Assistente alla regia Diego Pleuteri
Foto di scena e grafica Manuela Giusto
Iil testo è edito da Castelvecchi Editore
Produzione Cranpi, Marche Teatro, Fondazione Sipario Toscana-Centro Di Produzione Teatrale, Sardegna Teatro
Con il sostegno di Teatro Biblioteca Quarticciolo

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