“Totò Dentro” - varietà poetico sull’anima più segreta di Antonio de Curtis di Riccardo De Luca

Al Nuovo Teatro Sanità il 9 novembre 2014

Servizio di Vincenzo Perfetti

NAPOLI-Nella giornata di domenica 9 novembre la Compagnia di Teatro Experimenta ha portato sul palcoscenico del Nuovo Teatro Sanità (ntS’) lo spettacolo “Totò Dentro-varietà poetico sull’anima più segreta di Antonio de Curtis”. L’ensemble ha visto la regia di Riccardo De Luca e sul palco, oltre allo stesso, Roberta De Pasquale, Annalisa Renzulli, Michele Romano e Luigi Vuolo. Dopo il successo ottenuto sabato 1 novembre presso l’Istituto Paolo Colosimo di via Santa Teresa degli Scalzi, De Luca ripropone il suo progetto, la sua indagine: il varietà il mezzo scelto e voluto. L’azione si scinde, sostanzialmente, su due linee guida. La Sanità, il cuore pulsante di Totò, i suoi inizi, la conoscenza della miseria, la sua formazione ed educazione. La maturità di attore, di uomo, le sue paure di sempre, i suoi mille volti. De Luca sceglie il surreale, il “dadaismo” creando quel “coro vivianeo” che ha da sempre attorniato il giovane Antonio e il Rione Sanità. Ed è così che si sono visti gatti parlare e topi difendere la propria vita, carri armati fraternizzare, coscienze  materializzarsi. Toni tra l’ironico e il comico. E poi c’è il Totò maturo con la sua malinconia e le sue debolezze. I suoi amori, il timore di essere tradito. L’incomprensione che lo condanna, forse, a stare solo. Liliana Castagnola, la sciantosa. Il loro, un amore passionale e maledetto: la gelosia di Totò, la morbosità di lei. La Castagnola morirà suicida nel 1930. Lascerà al suo amato una lettera, recitata deliziosamente, nello spettacolo, da AnnalisaRenzulli. E poi Diana Rogliani, interpretata, invece, da Roberta De Pasquale con grande empatia. Anche questo un amore tormentato. Finirà con un divorzio. Sceglieranno di vivere comunque sotto lo stesso tetto, per amore della figlia Liliana (così chiamata in onore della Castagnola). Ma la Rogliani annuncerà al suo Totò di non voler continuare la loro storia in questo modo. Da questo divorzio nascerà “Malafemmena”. Ed è su queste note che l’indagine di De Luca si conclude. Con un groppo in gola. A Michele Romano il ruolo di un giovane Eduardo, da sempre amico fedele di de Curtis e a Luigi Vuolo il volto del giovane Totò. Cosi De Luca ha portato il pubblico a partecipare ad un’indagine “complessa, ipersensibile, malinconica” dell’anima di un uomo, quasi imperscrutabile.

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