4 giornate di Napoli, un tema sempre più attuale

Servizio di Mario Migliaccio

Napoli - Il passato serve a noi tutti per capire e comprendere gli errori e talvolta per correggere la mira su tante cose. Quando parliamo delle "4 giornate di Napoli", però, ricordare il passato ci può soltanto far bene, perchè è stato l'ultimo evento che ha visto la città davvero unita per combattere un nemico comune. Il ricordo di quelle 100 ore di follia e rabbia che i napoletani hanno vissuto, non può essere dimenticato e tanto meno ignorato. Vari sono gli artisti che, negli ultimi tempi, hanno messo in scena rappresentazioni dedicate proprio a questo tema. Ultimo, in ordine cronologico, è lo spettacolo di Enzo Moscato dal titolo "Napoli '43". Il maestro partenopeo mette in scena quei sentimenti, di orgoglio e coraggio, che i napoletani hanno mostrato nei giorni dal 28 settembre al 1 ottobre 1943. "Napoli '43" è un lavoro fatto di frammenti, ritagli e scampoli di qualcosa che una volta era intero. Prima città europea ad auto - liberarsi dalle barbarie naziste, Napoli viene premiata con la medaglia d'oro al valor militare, un encomio tanto raro quanto prestigioso. Oltre Moscato, il 27 settembre 2014, l'associazione culturale "NarteA" ha portato in scena, proprio nella suggestiva location del tunnel borbonico, lo spettacolo dal titolo "Noi Vivi", di Febo Quercia, ricordando il famoso messaggio presente sulle mura del rifugio più conosciuto di Napoli. Ma le manifestazioni sulle 4 giornate non si fermano qui. Per la stagione 2012/13 e 2013/14, la Compagnia della Palestra dell'Attore, del Teatro Diana, diretta da Giancarlo Cosentino, ha messo in scena "La guerra in testa". Lo spettacolo, scritto da Francesco Addeo, era principalmente rivolto ai ragazzi delle scuole per sensibilizzare i giovani ed insegnare qualcosa che, purtroppo, tante volte non si trova nei libri di storia.

Insomma queste, e tante altre ancora, sono rappresentazioni che, oltre a trasmettere il ricordo di ciò che è stato, vogliono chiaramente lanciare un messaggio a Napoli e ai napoletani che, durante questo periodo di crisi, faticano a trovare la vera unità. Non è che sia necessario di nuovo l'intervento tedesco per provocare una reazione forte e determinata come allora? E' forse arrivato il momento di svegliarsi e reagire? In ogni caso, "scetati Napoli"!



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