PINOCCHIO AL TEATRO GHIONE DI ROMA

CON PINO AMMENDOLA  E LA COMPAGNIA PICCOLI PER CASO
Servizio di Maddalena Caccavale Menza

Roma - Ci si immerge  in un’atmosfera magica dove bambini e adulti riassaporano il gusto antico e nuovo dell’affabulazione e, in particolare, della rilettura della storia universale di Pinocchio (la storia italiana più conosciuta al mondo, forse il simbolo stesso del nostro popolo) con Pino Ammendola e la Compagnia Piccoli per caso che, dal 18 febbraio al 2 marzo la stanno portando  in scena al Teatro Ghione di Roma, registrando già un grande successo. Pinocchio è una storia che si ascolta spesso fin da piccoli ma che, a tutte le età, ci può fornire letture nuove e più complesse ed è la metafora della vita con le sue scelte tra il bene e il male che, ogni volta, il burattino compie assumendone tutte le conseguenze.

Ho molto apprezzato il lavoro di rilettura dei registi Guido Governale e Veruska Rossi e la scenografia.

 A  partire da uno spunto quotidiano (un papà che racconta una storia a suo figlio prima di andare a letto) ma immerso in una cornice fantastica (una girandola di ombrelli bianchi aperti che rende quasi un’apparizione il susseguirsi dei personaggi ) vengono introdotti tutti i passaggi più significativi della storia del celebre burattino, che sono interpretati dai Piccoli per caso , giovani artisti dai 7 ai 17 anni, che si sono distinti per la loro versatilità, nati nel 2010 con lo spettacolo Cuore di neve che ha registrato 15.000 spettatori e che poi hanno continuato con Valeria Valeri nell’Isola che non c’è e, quest’anno a gennaio, si sono cimentati in Love letters sempre con Valeria Valeri e Paolo Ferrari. Sono dei ragazzi che si alternano tra loro tra matinee e spettacoli serali,costituendo due cast ( data la loro necessità di andare a scuola, ma sono veramente bravissimi (in particolare Pinocchio e il gatto).

Merita  un grande apprezzamento questa compagnia, supportata come sempre dalle “mamme” che seguono con amore e dedizione i loro pargoli contribuendo all’organizzazione dello spettacolo stesso che vorrei citare per intero.

La Compagnia dei Piccoli per caso è composta da: Alessio Selli, Lorenzo Zurzolo. Lavinia Loiaconi, Lucilla Colloridi, Valerio Felici, Giacomo Nasta, Daniele Felici, Valerio Montanari, Alessandro Martini, Giovanni Crisanti,Giovanni Nasta, Valerio Miduno, Giacomo Bertoni, Tommaso Sensi, Federico Bizzarri, Michele di Giulio, Martina Saturni, Arianna Vita, Giulia Costantino, Flavia Busoni, Riccardo La Torre, con l’attore adulto Simone Destrero.      

C’è poi una partecipazione d’eccezione ed è la presenza in video di un magnetico  Giorgio Albertazzi , nel ruolo magistrale di un Mangiafuoco “virtuale”, che occupa letteralmente la scena con la forza della sua presenza e conquista il pubblico con la sua dolcezza nascosta sotto la scorza burbera dell’omone.

Ma il mattatore è l’attore Pino Ammendola nel doppio ruolo di papà e di Geppetto, maestro nel raccontare con le sue varie voci dialettali che rendono vivo il racconto e ci riportano indietro nel tempo quando a tutti noi bambini piaceva ascoltare le storie con le stesse parole e i rumori e i suoni evocativi, che ha confessato di aver accettato, per la prima volta dal 1993, di salire sul palco con  una commedia non sua  perché aveva veramente voglia di mettersi in discussione, di misurarsi e quale migliore occasione per farlo se non al fianco di ragazzi, pagine bianche, desiderose di apprendere. E’ stata la possibilità di lavorare con le emozioni più pure. E così si è messo al loro servizio.

Però, l’ingrediente però che supporta tutta questa sinergia di forze è sempre lo stesso ed è la semplicità della regia e una scenografia  che riesce a creare l’illusione del reale, con mezzi molto semplici e quotidiani: dei teli azzurri con cui si immagina il mare in tempesta, delle semplici orecchie e una coda per trasformare i due discoli in asini e mantelli per ricoprire i personaggi creando l’effetto sorpresa.

Bambini e adulti sono stati conquistati con l’eccezione di qualche  bambino che non ha  apprezzato l’estrema “povertà” dei mezzi, abituato com’è ai prodigi tecnologici. Molto criticata dai bambini la Volpe, che ha detto alcune parolacce ma si sa che gli imbroglioni non vanno troppo per il sottile e ai bambini quest’elemento non è sfuggito.

A fine spettacolo però, l’entusiasmo era incontenibile sia da una parte che dall’altra e anche vedere l’emozione con cui i giovani attori ringraziavano il pubblico ha rappresentato   un valore aggiunto per tutti gli amanti dell’emozione della scena.   

 

24 febbraio 2014

 

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