NESSUNO VI FARA’ DEL MALE al Nuovo Teatro Sanità dal 20 al 23 febbraio
Drammaturgia
di Mario Gelardi e Fabio Rocco Oliva
aiuto regia Carlo Geltrude e Mariano Coletti
foto di scena e grafica Carmine Luino e Mariarosaria Piscopo
Foto di Carmine Luino / Rosaria Piscopo 2014 ©
Napoli - Quanta
poesia può esserci nel dolore? Tre fratelli, Anna, Marco e Paolo, tre corpi, la
stessa carne e un unico grande male: il mostro spaventoso, la malattia che come
un vuoto si spalanca improvviso davanti alle loro fragili vite di giovani,
mostrando le fauci, minacciando di inghiottire uno solo di loro. Quel che resta
da fare agli altri due, quelli sani, è cercare di riempire quel vuoto che li
allontana, ad ogni minuto che passa, dalla vita, tentando tutte le soluzioni
possibili per salvare la principessa dal mostro.
In una lotta
disperata contro il tempo, si lanciano alla ricerca dell’organo sano in grado
di salvare la sorella dall’attacco invasivo del mostro giallo, la bile: un
fegato sano per Anna significa però sperare nella morte di un altro essere
umano, compatibile con lei e per questo affine. Significa invischiarsi in un miseria
morale fatta di speranze insane, cupe come una materia fangosa che si appiccica
addosso, sorde come un urlo sottaciuto, colpevoli... In un crescendo di
disperazione le loro giovani vite si dimenano furibonde e stanche in vortice di
dolore, tra quell’unica realtà dell’ospedale, dove le loro esistenze si
trascinano quotidianamente in balia del mostro, e un fuori che diventa miraggio
lontano, ricordo irrecuperabile, chimera irraggiungibile.
Quanto dolore
si deve avere dentro per rappresentare un male? Lo spettacolo è ispirato alla
storia vera di Fabio Rocco Oliva, che scrive il testo a quattro mani con
Gelardi, che del lavoro firma anche la regia. “Nessuno vi farà del male” è
viaggio coraggioso dietro le quinte del dolore, alla scoperta di quei sentimenti,
di quelle spinte emotive e psicologiche, che spingono gli esseri umani a
lottare, a non arrendersi, anche in situazioni di estrema fragilità e di
perdita della lucidità e della speranza.
Quanta
bellezza d’essere può generare la solidarietà tra individui in una situazione
disperata? Lo spettacolo apre uno spettro di luce sull’umanità che si
concepisce nel segno dell’unione tra uomini, di quella "fratellanza"
che spinge l’uomo a salvare l’altro uomo, a prendersene cura.
Il lavoro
teatrale di Gelardi e Oliva, pur avendo a tema gli ambigui meccanismi che
riguardano la donazione e assegnazione degli organi in Italia, apre ad una
metafora più grande del dolore individuale e ad una inaspettata speranza.
In questo
momento in Italia ci sono più di 9000 persone in attesa di trapianto.
Con Carlo
Caracciolo, Gianluca D’Agostino, Cristiana Dell’Anna e Alessandro Galllo
Scene Flaviano
Barbarisiaiuto regia Carlo Geltrude e Mariano Coletti
foto di scena e grafica Carmine Luino e Mariarosaria Piscopo
Regia MARIO
GELARDI
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