( )PERA DIDASCALICA di Alessandro Paschitto

RIDOTTO DEL MERCADANTE   24 - 29 novembre 2021

Servizio di Rita Felerico

Napoli - Il testo procede al ritmo delle parole, del loro significato, finalmente libero da qualsiasi restrizione di copione, ovvero di finzione di rappresentazione; ne viene fuori e si percepisce non un vano dialogare o un meccanico accoppiarsi di sensi, ma una parola che prende corpo e senso insieme e solamente insieme al linguaggio di emozione. Didascalico. Può esistere il ‘teatro’ senza il teatro, senza quel coprire la semplicità / complessità che è il racconto della vita, l’essenzialità stessa del teatro? in ( )pera didascalica nuda, spogliata di ogni fingimento – scenografia, gioco di luci, costumi - appare non solo la vivezza di un teatro fatto di parola, ma quanto la parola sia quel comunicare a cui non si è abituati più, assordati dai computer e dai costrutti dei diversi algoritmi. Non si può non pensare all’inquietudine di Ferdinando Pessoa   e a ciò che dice a proposito del poeta: il poeta, nel nostro caso l’attore, finge così completamente che arriva a fingere che è dolore il dolore che davvero sente – scrive nel Poeta è un fingitore – e ancora, il mondo esterno esiste come un attore su di un palco: sta lì ma è un’altra cosa. E si pensa a riflessi del teatro dell’assurdo, al respiro di Antonin Artaud, alle immagini surreali di certi romanzi che con atroce malinconia narrano del vuoto e dei paesaggi che l’anima si costruisce per non riconoscerlo. Oltre al testo e alla regia del bravo Alessandro Paschitto, venata del giusto filosofare del pensiero, l’ironia del dialogo che con lui gli altri attori – Raimonda Maraviglia e Francesco Roccasecca - intrecciano, coinvolge il pubblico in un sotteso complice sorriso dove il nonsense non è un distrarre l’attenzione da qualcosa di più importante, ma piuttosto concentrarla sull’idea che appare e scompare nella volontà di ‘fare teatro’.     

 




Raimonda Maraviglia








Francesco Roccasecca       Raimonda Maraviglia     Alessandro Paschitto

 




I corpi dei tre attori attraversano il palco più volte, appaiono, si scontrano, si nascondono dal raggio di veduta dello spettatore; fra le assi risuonano e fanno eco i rumori del parlare o dei corpi che rotolano, corrono, battono perché la parola è in alto, la si cerca, la si evoca. I movimenti rompono lo spazio del palco in diagonale, sopra, in circolo, come le assi del tempo che attraversano il noi. Bravi tutti gli attori ad affrontare con meditata leggerezza la verità del nulla, lo sforzo incommensurabile che ci appartiene, quello della continua lotta contro il vuoto o la nullità verso la quale camminiamo. Sembrano suggerire: vediamoci, come in un teatro, e se qualcosa appare – è scritto nelle note di regia – lo fa solo in quanto proiettato da un di dentro di chi osserva. Geniale, così, il finale, ad aprire il balcone mimetizzato nello sfondo del palcoscenico e che non si immagina, si spalanca alla vita, ai suoi suoni, agli spazi conosciuti ma spesso solo attraversati e non guardati della città, riuscendo a donare, nel lasciarci, la sensazione di un profumo di nuovo e di piacevolmente, misteriosamente sconosciuto.

Uno spettacolo a cui auguro lunghe tournée e i presupposti ci sono tutti: in primis la bravura e poi il minimo spreco di materiali e quindi di danaro.

 








Francesco Roccasecca  e  Raimonda Maraviglia

 





Alessandro Paschitto

 




Francesco Roccasecca

 

 





( )PERA DIDASCALICA testo e regia Alessandro Paschitto
con Raimonda Maraviglia, Alessandro Paschitto, Francesco Roccasecca

un progetto di Ctrl+Alt+Canc
in collaborazione con Theatron 2.0

produzione Teatro di Napoli – Teatro Nazionale
realizzato con il sostegno di C.U.R.A. Centro Umbro di Residenze Artistiche, Micro Teatro Terra Marique, Corsia Of-Centro di Creazione Contemporanea
foto Marco Ghidelli

PROGETTO VINCITORE
DELLA PRIMA EDIZIONE DEL PREMIO LEO DE BERARDINIS PER ARTISTI E COMPAGNIE CAMPANE UNDER 35


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