“IL PAESE DI CHI SE NE VA” testo e regia di Francesca Muoio


Napoli Teatro Festival Italia - Cortile delle Carrozze di Palazzo Reale il 18 giugno 2018




Servizio di Pino Cotarelli


Napoli – Successo di pubblico per “Il paese di chi se ne va”, la pièce scritta, diretta e interpretata da Francesca Muoio e rappresentata il 18 giugno per la sezione Osservatorio dell’edizione 2018 del Napoli Teatro Festival Italia. I lunghi applausi del pubblico, dopo un’ora e trenta di religioso silenzio e attenzione per la pièce prodotta da PrimeLune Teatro, danno ragione al direttore del festival Ruggero Cappuccio, per le sue scelte ritenute “coraggiose” che puntualmente si rivelano di sicuro interesse. Un ottimo cast quello formato da Anna Carla Broegg, Marianita Carfora, Cesare D’arco, Valeria Frallicciardi, Francesca Muoio, Davide Paciolla, Enrico Sortino, Luca Trezza e la piccola Morena Di Leva di soli 10 anni, che ha esibito una recitazione molto convincente con una capacità di alternare monologhi a ritmi ripetitivi, momenti musicali a momenti intensi e drammatici. Anche la scenografia di Giulio Villaggio è risultata accattivante con un grosso carretto al centro della scena con carico di cianfrusaglie che riportava un tempo indefinito e che all’occorrenza si è trasformato in una tavolata festosa o in un teatrino per burattini. Gli effetti sonori di Edoardo Simeone e le Luci di Martin Emanuel Palma hanno diffuso le giuste atmosfere che hanno restituito echi di un tempo sconosciuto. La storia intrigante e di sicuro interesse, propone l’approccio delicato ed innocente col mondo dei morti, di una bambina Alice (Morena Di Leva, molto brava e all’altezza del ruolo nonostante l’età) che segue incuriosita Caterina detta “a pazza” che si aggira per le strade del quartiere con in mano una torta con una candelina e farfuglia: “panna e cioccolato a vivi e muort lev’ ‘o sciat”. E’ così che inizia il viaggio in un mondo dall’aspetto apparentemente familiare, dove la bambina viene accolta da sconosciuti che sono in attesa di dare inizio ad una festa ormai prossima. Ognuno di essi come in un rituale scandito, procede con la propria confessione ed Alice diventa testimone involontaria di quei racconti a volte raccapriccianti, che ripercorrono i momenti finali delle loro vite. Mentre ascolta quelle voci che la vogliono testimone nel mondo dei vivi, le  riaffiorano ricordi, favole narratele dal padre e vorrebbe tornare dal padre. Ma potrà intraprendere il viaggio del ritorno solo quando finalmente parteciperà alla festa tanto attesa dagli abitanti di quel posto nella quale con sua grande sorpresa incontra il padre. Un modo forse per prepararla alla sua dipartita.


Note dell’autrice e regista Francesca Muoio

“È nella fede costante che riponiamo in un sogno o in una favola la dimostrazione concreta della loro esistenza. E Alice si ritrova a scontrarsi con la veridicità di questo assunto - Col cortocircuito di una realtà dominata proprio dalle dinamiche di quei sogni e quelle favole che, mischiandosi a quelle di vita reale, ne stravolgono il senso, lo sintetizzano, lo enfatizzano. Tutto è possibile nell’onirica danza tra prosa e poesia consumata nel paese di chi se ne va. Tutta questa tempesta di suoni, parole ed immagini inonda la piccola Alice che, solo dopo aver affrontato l’intero viaggio, solo dopo aver attraversato paure e memorie, fantasie e silenzi potrà partecipare alla festa tanto attesa dagli abitanti del luogo.  

Una ballata di voci e di corpi. Una ricostruzione di fatti irrealmente avvenuti. Quel girotondo tribale ed eterno in cui la vita e la morte, tenendosi per mano, ostinate girano disperatamente e gioiosamente assieme”.



Scene e grafiche Giulio Villaggio
Costumi
Antonietta Rendina
Luci e audio
Martin Emanuel Palma
Musiche originali di
Edoardo Simeone
Coreografie
Sara Lupoli
Burattini Selvaggia Filippini
Aiuto regia Davide Paciolla
Assistente alla regia Raffaele Parisi
Distribuzione
Theatron 2.0
Una produzione di
PrimeLune Teatro



© RIPRODUZIONE RISERVATA

Commenti