Meno male che sono terrone di e con Paolo Caiazzo

Al Teatro Augusteo di Napoli dal 29 aprile all’8 maggio  

 
Servizio di Pino Cotarelli
 
 

Napoli - La forma di spettacolo preferita dai comici definita one-man-show, richiede oltre alla notevole preparazione artistica, l’indispensabile feeling col pubblico che deve diventare parte integrante di uno spettacolo in cui interazione diretta, rapidità delle battute ed un valido ed incisivo copione, diventano ingredienti indispensabili per il successo desiderato. Su questo ha puntato Paolo Caiazzo con lo spettacolo da lui scritto e diretto “Per fortuna che sono terrone”, al teatro Augusteo dal 29 aprile all’8 maggio, nel quale il noto comico napoletano, che da tempo affida all’ironia del suo personaggio Tonino Cardamone i temi della napoletanità, ha sfoderato un notevole e divertente copione, molto gradito al pubblico, da cui le battute sarcastiche sull’isterico utilizzo dei cellulari e sulla indomita noncuranza che spinge il napoletano ad intravedere l’aspetto comico anche nella tragicità evidente. Uno spettacolo diviso in due parti in cui le battute, si sono alternate a pezzi musicali cantati e recitati dal comico accompagnato con musica dal vivo, da quattro eccellenti musicisti. Simpatica l’ideazione del cambio di parti della scenografia, su cui sono stati proiettati anche filmati, il tutto innescato da Paolo Caiazzo con comandi da cellulare suggeriti dalle quinte dalla voce imitata dell’attore Lello Arena. Il comico ha voluto riservare una gradita sorpresa al pubblico già molto divertito, con la partecipazione di Francesco Cicchella, altro protagonista di Made in Sud, nella sua esilarante esibizione di Massimo Ranieri e in parodie varie sulle similitudini tra genere neomelodico e genere latino americano, che hanno strappato al pubblico ulteriori risate e molti applausi.  Quindi è stata la volta dell’immancabile personaggio di Cardamone che non ha trascurato arguti e mai irriverenti confronti nord-sud, tema dello spettacolo e ispirazione del titolo, che non ha risparmiato frecciate a Garibaldi e Camillo “penso” Conte di Cavour.  Uno spettacolo le cui battute di notevole presa, non hanno lasciato tregua ad un pubblico molto divertito, che rappresenta la conferma dell’ottimo attore anche come autore di buon livello.

 

 
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