Pompeii Theatrum
Mundi TEATRO GRANDE – Pompei 15 -
17 luglio 2021
Servizio di Rita Felerico
E lì nell’orchestra del Teatro Grande dell’antica Pompei abitata dalla
scena di
Mimmo Paladino, scorrono le
parole del monologo drammatico di
Franco
Marcoaldi, Quinta
Stagione, che la voce calda,
precisa e incisiva di
Marco Baliani rende
poesia, avvolgendo tutti gli spettatori, fin sopra l’ultima gradinata. Una
scena luminosa perché bianca di sale, calpestato da esili, nere figure di
uomini al lavoro per far sopravvivere e strappare un ultimo segno di umanità.
Si aggirano intorno a dolorosi, frammentati pezzi di umanità, violentati e
sparpagliati da chissà quali eventi calamitosi, naturali e no. Un cerchio a specchio rimanda le immagini, le
luci - di
Cesare Accetta - che magistralmente
si rifrangono su quelle immagini / simbolo e un corpo geometrico / celestiale,
una meteora, ai piedi del palcoscenico ricorda con una testa mozza sospesa su
una punta cosa può accadere se ci si dimentica delle proprie responsabilità, se
ci si lascia andare e inghiottire dall’oscuro che è in noi.
La quinta stagione è una
stagione nuova –scrive Marcoaldi – che apre il campo ad un tempo indefinito, penoso e scriteriato, proteso verso
una cieca ricerca di un comune afflato
che tenga insieme quanto invece si slabbra, sfalda, decompone: ecco, la quinta, inedita stagione, il percorso da
intraprendere per confrontarci con la nostra più intima verità , scrive ancora il poeta. Si tratta di raccontare la
fine incontrovertibile di un tempo ormai finito, fatto di cui non se ne ha
piena consapevolezza, raccontare per capire e cercare una nuova possibilità di
inizio. E la barca, posta in alto, sul palcoscenico, scoperta solo alla fine
del monologo, è indizio di questa speranza: le nuove rotte da raggiungere
solcando il mare, che divide e unisce.
Quanto sia difficile comprendere la Poesia
è comune convinzione; renderla poi teatro, linguaggio teatrale, è impresa ancor
più ardua. Ma la sfida non ha spaventato né Marcoaldi né Marco Baliani.
Bravissimo, perfetto, pulito ed elegante nel suo ‘parlare’ (tra l’altro un
monologo di ben 62 pagine recitato tutto a memoria) un vero Maestro per
interpretare con toni e accenti, nell’inserirsi, in perfetta armonia, fra lo
snodarsi dei rumori, dei suoni, delle note che accompagnavano mai fuori poso il
ritmo delle parole e l’avanzare della consapevole, intima necessità di agire
per superare il buio dell’anima. Baliani a tratti dava il campo alla voce del
poeta – fuori scena – che dialogava con lui, il poeta/attore, per segnare e
puntare l’attenzione sui passaggi degli squarci di luce, invocati e necessari
per intraprendere un nuovo cammino. “Qui
in occidente possiamo accendere tutte le luci che vogliamo, approntare infiniti
neon sull’orizzonte, ma non è più possibile far fronte a un tempo che
implacabile incaverna attese promesse, speranze, predizioni”. Intima il
poeta. Uscire dalla caverna, dai mille lacci e legami che impediscono di vedere,
invoca. “ Lo so, a quest’ora c’è una gran
foschia e non si vede nulla intorno. Ma a un certo punto anche per noi sbandati, disertori, renitenti, arriverà un
briciolo di luce e finalmente farà giorno”. La pandemia sembra aver aumentato la
realtà degli orrori di tutti i giorni, le guerre, i soprusi, sembra aver
affondato ogni segno di umanità; ma la natura
- e anche noi siamo natura – non aspetta altro che di ritornare in vita,
attende un nostro richiamo, per prenderci
cura, di noi e degli altri.
Ritroveremo la poesia di Franco Marcoaldi in Il mondo sia lodato, interpretato da Toni Servillo, spettacolo
in cartellone nella prossima stagione del Teatro Mercadante.
QUINTA STAGIONE
di Franco Marcoaldi
regia Marco Baliani
con Marco Baliani e la voce dialogante di Franco
Marcoaldi
scene Mimmo Paladino
paesaggio sonoro Mirto Baliani
luci Cesare Accetta
scenografi collaboratori Luigi Ferrigno,
Sara Palmieri
aiuto regia Antonello Cossia
assistente alla regia Umberto Salvato
direttore di scena Antonio Gatto
macchinisti Marco Di Napoli, Nicola Grimaudo
datore luci Fulvio Mascolo
fonici Diego Iacuz, Daniele Piscicelli
sarta Daniela Guida
foto di scena Ivan Nocera
si ringraziano Ivano Battiston (fisarmonica)
e Maria Maglietta per la collaborazione artistica
produzione Teatro di
Napoli – Teatro Nazionale
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