LA BELLEZZA CHE SPOGLIA

Il bestiario di Emma Dante

Servizio di Rita  Felerico

Si è chiusa con il positivo bilancio di poco più di 2000 spettatori  Bestiario Teatrale, la mostra dedicata ad Emma Dante e alla sua Compagnia Sud Costa Occidentale a circa vent’anni dalla costituzione, evento inserito nel cartellone del Campania Teatro Festival, a sottolineare il legame particolarmente significativo fra Napoli e la Sicilia, fra Napoli ed Emma Dante. Sono esposti in un originale allestimento che richiama il lungo cammino verticale della sala, gli oggetti di scena, i costumi, le maschere, veli, vecchie fotografie, le bambole che hanno accompagnato l’attività della geniale drammaturga siciliana, materiali che hanno occupato palcoscenici affollati da giovani attrici e attori capaci – grazie a un lungo lavoro tecnico / professionale e su se stessi – di armonizzare corpo, linguaggio, emozione. Tutto il mondo inconscio, la dura realtà della meridionalità, i pregiudizi e le tradizioni culturali che Emma nella sua follia creativa getta, dona e ridona al pubblico, si rivivono nella grande sala del Refettorio del Convento di San Domenico Maggiore che ha ospitato fino al 10 luglio l’allestimento curato da Maria Savarese e Daniela Gusmano e ideato dall’Associazione Culturale Vertigo. Qualcuno potrebbe pensarlo come un luogo poco adatto ad accogliere Emma, il contrasto potrebbe essere molto forte fra laicità e sacralità religiosa. Ma non è questa la percezione che si ha, anche guardando il video   BEA[S]TS realizzato nel 2019 da Masiar Pasquali- e qui in visione per la prima volta -, un film di 12 minuti tratto da Bestie di scena, dove i corpi nudi degli attori in un crescendo ritmico si liberano in quella che potremmo definire una vera e propria danza dionisiaca. Non c’è contrasto perché è nel nostro più intimo sentire il rapporto con l’altrove, il misticismo che può scaturire dal corpo, il paganesimo che è all’origine della religiosità. Importanti sono i panel che riportano  al perché della nascita della Compagnia, le motivazioni che fondano le scelte drastiche e precise che hanno spinto Emma a fondare il laboratorio di Sud Costa Occidentale; “ tutto parte da Palermo, corpo partoriente del mio teatro” – afferma -  e se gli ostacoli sono stati tanti,  “ ci hanno tolto tutto, derubato di tutto “ , dai vestiti ai pensieri, ancora Emma e la sua Compagnia sono  qui ad affascinarci , e forse perché  non si possono cancellare le tracce della nostra primigenia umanità. Con Pupo di zucchero – la festa dei morti, lo spettacolo andato in scena dall’8 al 10 luglio a Pompei per la rassegna Pompeii Theatrum Mundi che idealmente chiude, insieme all’ultimo giorno di mostra la presenza napoletana di Emma Dante, la sua graffiante ricerca nei nostri archetipi apre di più lo sguardo al Mediterraneo e a nuove possibilità di dialogo. La mostra ce ne fa comprendere, oltre la pandemia, l’origine.

BESTIARIO TEATRALE

EMMA DANTE E LA COMPAGNIA SUD COSTA OCCIDENTALE

A CURA DI MARIA SAVARESE IN COLLABORAZIONE CON DANIELA GUSMANO
IDEAZIONE VERTIGO ASSOCIAZIONE CULTURALE, IN COLLABORAZIONE CON COMPAGNIA SUD COSTA OCCIDENTALE, ATTO UNICO, CARNEZZERIA S.R.L., COMUNE DI NAPOLI – ASSESSORATO ALL’ISTRUZIONE, CULTURA E TURISMO, CON IL CONTRIBUTO DI COSMOPOL S.P.A. E DE VIZIA TRANSFERT S.P.A.




 

























Foto di Giusva Cennamo

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