PUPO DI ZUCCHERO - La festa dei morti, liberamente ispirato a “Lo cunto de li cunti” di Giambattista Basile, testo e regia Emma Dante
Pompeii Theatrum Mundi - Teatro Grande Pompei 8 – 10 luglio 2021
Servizio di Rita Felerico
Nell’ambito del Campania
Teatro Festival una bellissima mostra ospitata nell’antico Refettorio della
chiesa di San Domenico Maggiore dedicata ad Emma Dante e alla sua Compagnia Sud Costa Occidentale
accompagna il debuttato sul palcoscenico di Pompeii Theatrum Mundi di Pupo di zucchero – La festa dei morti, ultima
drammaturgia della geniale artista siciliana, spettacolo che toccherà i
festival di Spoleto ed Avignone. Rispetto agli altri testi, Pupo di zucchero si differenzia per la
capacità di affondare l’emotività – che sempre coinvolge il pubblico di Emma –
in un luogo sconosciuto della nostra coscienza e del nostro pensiero, che
spesso fingiamo di non vedere. Mi riferisco al tema della morte, chiave
ermeneutica del testo. In Pupo di
zucchero l’essere si dispiega e si restringe come un elastico in movimento.
Si dispiega abbracciando con spirito mediterraneo la cultura che dalla Grecia
giunge fino a noi trasvolando sull’Africa e su tutti quei Paesi del Sud che con
ritmo concitato e dolorante da sempre cercano un incontro e un dialogo con
l’altrove, con l’altra parte della vita. Si restringe perché poi alla fine
tutti i percorsi compiuti riportano agli spazi e alle atmosfere conchiuse del
corpo e degli spazi che si abitano.
La Sicilia è presente
e si sperde nel dialetto, nel francese, nell’arabo e i morti dell’isola, dura e
selvaggia che Emma ci ha fatto conoscere, sono i morti / pupazzo (mi riferisco
alle sculture di Cesare Inzerillo) che vivono nelle chiese, nelle
strade, nelle abitazioni. Il protagonista, rimasto solo, sembra riprenda a
vivere solo nel Giorno dei Morti, quando la casa si anima insieme al lievitare
della pasta di zucchero che poi si trasformerà in pupo, riportando alla memoria
i fatti, i dolori, gli accadimenti, i sentimenti di chi ha vissuto fra quelle
mura. Si materializzano gli zii imbrigliati in un rapporto violento d’amore, il
padre, la madre, le sorelle e persino i loro pensieri e sentimenti. Nei gesti
degli attori - tutti bravissimi e attentissimi ai ritmi delle parole e delle
emozioni – si esprime la paura e insieme la possibilità, attraverso il
ricordare e il rivivere la ‘storia della casa’, di distendere la tensione e
ribaltare il terrore dell’horror vacui in accoglienza e accettazione.
Molto intensa e
forte la scena in cui il vecchio protagonista, speranzoso, tira a sé una corda che
si rivela non avere alla fine nulla e quella nella quale lo zio violenta la
moglie, assuefatta al ‘modus relazionale’ imposto dalla famiglia. Luci, suoni, rumori
ben armonizzati contribuiscono a rendere suggestiva tutta la messa in scena
che, anche nei colori dei costumi e nella loro foggia, dona l’idea del vario
mondo seppellito nei ricordi e nelle coscienze. Rimandi iconici sovvengono alla
mente, come quando le sculture vengono poste sul palcoscenico alla fine dello
spettacolo (sembra di ritrovarsi nel cimitero dei Cappuccini a Palermo) o
quando la madre aspetta invano il suo uomo – il padre - di ritorno dal mare,
ricorda la scena nel film di Luchino Visconti La terra trema della donna vestita di nero che attende sullo
scoglio al vento furibondo il ritorno della barca. Ferite, profonde, ma che si
rendono meno dolorose con questo mediterraneo
pupo, condiviso e raccontato nella diversità.
ompeii
PUPO DI ZUCCHERO - La festa dei morti, liberamente ispirato a “Lo cunto de li cunti” di Giambattista Basile, testo e regia Emma Dante
con Tiebeu Marc-Henry Brissy Ghadout, Sandro Maria Campagna, Martina Caracappa, Federica Greco, Giuseppe Lino, Carmine Maringola, Valter Sarzi Sartori, Maria Sgro, Stephanie Taillandier, Nancy Trabona
costumi Emma Dante
sculture Cesare Inzerillo
luci Cristian Zucaro
assistente ai costumi Italia Carroccio
assistente di produzione Daniela Gusmano
coordinamento e distribuzione Aldo Miguel Grompone, Roma
foto Ivan Nocera
produzione Sud Costa Occidentale, Teatro di Napoli – Teatro Nazionale, Scène National Châteauvallon-Liberté / ExtraPôle Provence-Alpes-Côte d’Azur / Teatro Biondo di Palermo / La Criée Théâtre National de Marseille / Festival d’Avignon / Anthéa Antipolis Théâtre d’Antibes / Carnezzeria e con il sostegno dei Fondi di integrazione per i giovani artisti teatrali della DRAC PACA e della Regione Sud
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