Capodimonte
– Cortile della Loggia (Porta Grande) 10, 11 luglio ore 21, durata 1h-50min,
debutto.
Servizio di Pino
Cotarelli
Napoli – Sottrarre “
spazio” al teatro, ergendo un muro per
ampliare i locali di un supermercato, è oggi cosa quantomai attuale; sono
infatti molti i teatri e i cinema che devono cedere il passo a lucrosi
mega-supermercati con effetti devastanti per una “
cultura” che appare sempre
più confinata, nell’incompetenza, in spazi più ristretti, lontana da una
dignità che rifiuta logiche di bilancio. Tema che invita alla riflessione, proposto
anche dalla drammaturgia “
Muratori” di
Edoardo
Erba, che fa riflettere e diverte per la gradevole ironia delle innumerevoli
battute presenti, affidate ai tre ottimi attori:
Massimo De Matteo (Fiore), Francesco
Procopio (Germano), Angela De Matteo (Giulia), risultati molto
affiatati, con ritmi intensi e serrati e spiccata comicità, esaltata anche dallo
slang alla provinciale dei due muratori Fiore e Giacomo. Una
rappresentazione che ha entusiasmato e divertito il pubblico che al termine ha
tributato interminabili applausi agli attori e a tutti i componenti della
compagnia. Divertente anche il confronto emerso fra le diverse appartenenze
sociali, quella dei muratori, dall’innocente ignoranza e quella più colta, dai toni
più delicati di Giulia, la nobile che si materializza nel teatro, prima a
Germano e poi a Fiore mentre è ancora immersa nel suo ruolo, annunciata da improvvisi
strani suoni e da luci ad intermittenza che spaventano i due muratori, prima sconvolti
da questa visione improvvisa emersa dal buio del teatro, poi sedotti dalla sua bellezza
e dalle sue frasi gentili e promettenti.
Tutto accade mentre i due sono intenti a completare in una sola notte, il muro da alienare
poi dietro un sipario, per annettere l’area del palco del teatro ad un supermercato,
in cambio di un lauto guadagno promesso dal proprietario dello stabile per realizzare
finalmente il sogno di una vita ovvero, creare una società di spurgo. E come se
le mura e le tavole di quel teatro violato, avessero voluto urlare il
proprio sdegno per quel sopruso, attraverso personaggi inventati dalle varie
drammaturgie ormai vivi nella memoria degli spettatori. l’autore Edoardo
Erba, materializza Giulia, il personaggio che vaga nel teatro accennando
battute di un copione, mentre ancora nel proprio ruolo, calca la scena, e
sembra sconfinare nella realtà dei muratori. Giulia li confonde, li sconvolge e
li coinvolge, distraendoli dal loro intento; i due infatti non riescono più a
completare la costruzione di quel muro a cui tanto tengono. Ormai anch’essi non
distinguono più realtà e rappresentazione, incantati dalle invitanti frasi di
Giulia, che tra fantasia e realtà appaiono in sintonia con quanto avrebbero sempre
desiderato da una donna. Germano e Fiore, a digiuno da sempre di cose del
teatro non avendoli mai frequentati, (per Germano gli attori sono tutti un po' gay),
sembrano ormai presi dalla voglia di esibirsi e accennano a battute comiche da teatranti
consumati, si esibiscono in balli alla Cochi e Renato, fino ad arrivare
ad abbattere quel muro da loro stessi costruito, per accedere ad un nuovo
palcoscenico, dove essi stessi, come spettatori, partecipano ad una esibizione
canora di Giulia, trasformata in una moderna cantante. Il teatro ha
vinto? Forse….!!! Bella
rappresentazione, interessante drammaturgia, ottima resa degli attori, scenografia
minimale che evolve nel corso della rappresentazione ad opera degli stessi
attori, luci coerenti alle scene e musica appropriata elaborata dalle ottime
doti del noto maestro Floriano Bocchino. Un lavoro che conquisterà innumerevoli
platee per la certezza di successo che assicura.
Note del regista Peppe
Miale:
In una notte sospesa e infinita due muratori si insinuano illegalmente in
una sala teatrale al confine con un supermercato per realizzare un muro
abusivo. Il fine è quello di allargare gli spazi del contiguo esercizio
commerciale su mandato del proprietario del palazzo che contiene i due locali.
Ma la magia di quel luogo che sta per essere violato vive rappresentandosi in
presenze presunte, rumori sinistri, luci irregolari, inducendo perplessità e
domande nelle menti e nei cuori dei nostri due antieroi. Quando poi si palesa un’incantevole
figura di donna, tale signorina Giulia, che appare ora all’uno ora all’altro,
ecco che Germano e Fiore nella più assoluta inconsapevolezza, quasi prede di un
sortilegio, accennano a citazioni di parole testi e immagini che rimandano al
luogo che stanno abitando in quella strana notte. E i due poveri lavoratori,
cui la notte e la stanchezza avevano già offerto il destro per parlare dei
massimi sistemi pur sempre in coerenza con la loro identità, si confrontano
anche duramente fino addirittura a creare i presupposti per scombinare il
sodalizio edile che avevano cercato di avviare, lasciando sul terreno di quella
contesa i rottami delle rispettive esistenze. Rottami che poi sono anche i rottami di quell’abusivo muro che stanno
realizzando e che scopriremo se riuscirà a diventare impresa compiuta. È il
teatro che prova a sopravvivere sublimando se stesso in un viaggio infinito che
vale proverbialmente più della meta. Il testo di Edoardo Erba naviga tra rigogliosi orizzonti di concreta e
raffinata comicità e, mai disdegnandole anzi sublimandole, piccole sorprendenti
e sostanziali soste in acque che demandano ad un’acuta riflessione sulla
condizione umana. E se nella nostra lettura, la retorica potrebbe rappresentare facile
inciampo, è nostro desiderio provare a denunciare che, se è vero come è vero,
che il momento pandemico in essere costringe ad una crisi della cultura (di cui
il Teatro è solo fra le più alte rappresentazioni), è pur vero che l’Autore già
nel 2002 ci segnalava che c’era chi desiderava che la cultura fosse murata in
un supermercato. Ed è quindi sempre nostro compito provare, con umiltà, ad essere quella
signorina Julie che crea le condizioni affinché i muri non si sostituiscano ai
sipari.
MURATORI di Edoardo Erba
Con Massimo De Matteo, Francesco
Procopio, Angela De Matteo
Costumi Alessandra Gaudioso
Scene Luigi Ferrigno
Musiche Floriano Bocchino
Luci Salvatore Palladino
Regia Peppe Miale
Aiuto regia Giordano Bassetti
Assistente scenografo Sara Palmieri
Assistente alla regia Roberta Rossi Scala
Scenografo si ringraziano Teatro Bellini, Théâtre De Poche
Tirocinante scenografo Emmanuele Esposito
Produzione Ente Teatro Cronaca Vesuvioteatro
Capodimonte – Cortile
Della Reggia (Porta Grande)
10, 11 Luglio Ore 21.00 Durata 1h+50min Debutto
Foto di Anna Camerlingo
©
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