“TORNÒ AL NIDO.. E altre Titine” di Titina De Filippo libero adattamento e regia di Antonella Stefanucci

Per Napoli Teatro Festival Italia al Teatro Sannazaro il 12 e 13 luglio 2019  

Servizio di Pino Cotarelli

Napoli – Antonella Stefanucci rende omaggio a Titina De Filippo, sorella di Eduardo e Peppino, proponendola nella veste di autrice, nella quale, anche se meno nota dei fratelli, con un libero linguaggio creativo, quotidiano e contemporaneo, ha raccontato e descritto divertentissimi e simpatici personaggi femminili in cui i fatti surreali descritti appaiono oggi sempre più moderni e attuali. Un inizio sul proscenio, per la Stefanucci, per la lettura della lettera in cui Titina parla di “blocco”; termine usato da un noto critico teatrale per descrivere il successo dei tre artisti legato al solo fatto di stare insieme. Quindi la compagnia se voleva avere successo non doveva sciogliersi? Questo per Titina era vissuto come un limite alla libertà dell’artista, per cui volle scrivere: “un giorno diedi un urlo e volli assaggiare la gioia dell’indipendenza. L’incanto era rotto. Il “blocco” infranto, spezzato, non esisteva più. Un sospiro di sollievo. Alle ammonitrici e affettuose parole di un grande critico, agli sguardi afflitti del nostro pubblico, mi viene da rispondere: Amici miei, credete a me! Meglio un successo di “blocco” in meno… e tre uomini liberi in più!” Aggiunge poi che quando decise dopo poco di ritornare in compagnia, i tre ormai non sentivano più quel “blocco” si sentivano liberi, tant’è che poco dopo Peppino andò via. 

La scena che si presenta al pubblico, dopo la lettura della lettera, è quella di un salotto di un’antica casa di campagna, tre sorelle siedono e conversano accanto ad un braciere, in una serata di primavera con una musica che giunge da lontano. Le tre che sembrano rivestire ruoli che furono di Titina, si raccontano, si scontrano, si beccano, richiamando anche battute già conosciute al pubblico che segue divertito, mentre un anziano, sordo cameriere, vecchio servitore della casa, cerca di accontentarle nelle loro richieste e nei limiti delle sue possibilità. Sono le 21 e le tre donne sono propense ad andare a letto, ma bussano alla porta ed entra una coppia che cerca ospitalità per un malumore che aveva colpito la donna che tenta ostinatamente di rimanere anonima, coprendosi il viso con un cappello. È qui che vien fuori un racconto inventato delle tre che fungerà da morale per quella coppia anomala e servirà alla donna per redimersi in tempo; ringraziando la donna va via, questa volta a viso scoperto. Il compito non facile per l’attore e le attrici, che hanno rappresentato ruoli facilmente esposti al raffronto con bravura, capacità e professionalità, confermano quanto sostenuto dalla Stefanucci: ll Progetto le Titine nasce con un gruppo di attori, amici consolidati, capaci di giocare partendo da un atto unico che rimanda alle tre sorelle di Cechov, autore di sicuro riferimento per Titina-autrice. Un simpatico progetto che potrà di sicuro raccogliere i successi che merita, rappresentando un novità assoluta. Opportune ottimizzazioni lo renderebbero ancora più efficace.

testi Titina De Filippo
libero adattamento e regia Antonella Stefanucci
con Carmine Borrino, Gino Curcione, Lucianna De Falco, Adele Pandolfi, Eva Sabelli, Antonella Stefanucci
scena Tony Stefanucci
costumi Carla Colarusso
aiuto regia Carmine Borrino
disegno luci Daniele Passeri
disegno musiche Giulio Nocera
foto Nando Calabrese
realizzazione degli Allievi Dell’accademia Di Belle Arti Di Napoli Dalila Blasio e Nicoletta Esposito
con le collaborazioni artistiche Domenico Ciruzzi, Accademia Di Belle Arti Di Napoli-Scuola Di scenografia, Artisti 7607, Istituto Italiano Per Gli Studi Filosofici
produzione Compagnia Del Loto Di Stefano Sabelli Di Teatrimolisani

Prima Assoluta



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