“NELLA LINGUA E NELLA SPADA” elaborazione drammaturgica, regia e interpretazione di Elena Bucci
Progetto di musica e teatro ispirato alle vite e alle opere di Oriana
Fallaci e di Aléxandros Panagulis
Per Napoli Teatro Festival Italia al Teatro Nuovo l’8 luglio
Servizio di
Pino Cotarelli
Napoli
– Operazione delicata e rischiosa quella di riproporre, in uno spettacolo, un
passato che sembra ormai sepolto nella memoria, che può addirittura apparire di
parte e urtare suscettibilità nuove, emerse anche di recente, da una probabile superficialità
delle scelte sociali. Eppure, l’equilibrio del valore assoluto della verità,
non è discutibile né è arrestabile e così appare anche in questa realizzazione teatrale
di Elena Bucci, in cui il messaggio sembra ergersi ed arrivare a tutti,
travalicando anche gli eventuali schieramenti. Con “Nella lingua e nella spada”
infatti, ripercorrendo le controverse vite di Alekos Panagulis e di Oriana Fallaci e la loro storia d’amore, l’autrice-regista
consegna allo spettatore una dura realtà che fa riflettere per i contenuti d’attualità
che ripropone e per la capacità che questi hanno di poter incidere ancora. L’autrice
Elena Bucci, nella sua elaborazione drammaturgica, fa uso di parole, versi,
scatti, sibili e movenze maniacali, in una perfetta simbiosi con gli effetti speciali
e musicali del compositore Luigi Ceccarelli, dei musicisti-autori Michele
Rabbia (percussioni) e Paolo Ravaglia (clarinetto) e dalla oculata regia del
suono di Raffaele Bassetti e Andrea Veneri. Indubbiamente un melologo ben
riuscito ed eseguito dal vivo, anche nella parte musicale, che ha permesso di
apprezzare l’appassionante partecipazione anche dei musicisti, che ha fatto
vibrare le giuste corde, provocando una sensibilità emotiva e partecipativa alle
difficili vicende raccontate e vissute dai due protagonisti.
Sono sussurri,
strilli, racconti, citazioni da “Un uomo” di Oriana Fallaci, dai versi di
Alekos Panagulis. Si ripercorrono le torture e la dura vita in carcere del compagno
dell’autrice, ovvero l’eroe della resistenza greca contro il tiranno Papadopoulos,
l’uomo che scrisse col proprio sangue, struggenti poesie sui pochi pezzi di
carta sottratti alla superficialità dei suoi carcerieri. Poi la liberazione di Alekos
Panagulis in seguito al forte movimento internazionale, l’incontro per
un’intervista con Oriana Fallaci, dopo la quale i due cercheranno di restare
sempre insieme; ma anche le discussioni, le lotte per la libertà, l’ostinata
resistenza ai carcerieri, l’allegria, le solitudini e le speranze, fino ad
arrivare alla morte di lui per un misterioso incidente nel 1976. Come i libri
di Oriana hanno proseguito il racconto trasformando, come ha fatto Panagulis,
il dolore in scrittura, Elena Bucci propaga attraverso il teatro e per la
memoria di tutti, quella profonda esperienza di vita, dopo essere stata
conquistata dalla lettura appassionata di uno dei libri della Fallaci da dove
traspariva l’intensità dell’intreccio della sua vita con quella di Alekos.
Dalle
note di regia di Elena Bucci si legge: “Non userò le
parole di Oriana Fallaci, non oserò strappare brani da un libro perfetto, ma
proverò a raccontare con le mie povere parole di lei e di lui, di quell’epoca,
di quella terra e della mia, di altri scrittori e artisti che vissero l’orrore
della dittatura. Attraverso il loro dolore e la loro forza di resistenza
amplierò il mio sguardo di fortunata, nata in tempo di pace, ma che ora vede
avvicinarsi il buio”
Elaborazione drammaturgica, regia e
interpretazione Elena Bucci
Musica e live electronics Luigi Ceccarelli
Con Michele Rabbia (Percussioni), Paolo Ravaglia (Clarinetti) Disegno Luci Loredana Oddone
Regia del suono Raffaele Bassetti, Andrea Veneri
Consulenza drammaturgica Elettra Stamboulis
Scene e costumi Nomadea con l’aiuto di Marta Benini e Manuela Monti
Assistenti all’allestimento Nicoletta Fabbri, Beatrice Moncada
Foto Patrizia Piccino
Coproduzione Ravenna Festival, Fondazione Campania Dei Festival – Napoli Teatro Festival Italia e Compagnia Le Belle Bandiere Produzione Musicale Edison Studio – Roma
Musica e live electronics Luigi Ceccarelli
Con Michele Rabbia (Percussioni), Paolo Ravaglia (Clarinetti) Disegno Luci Loredana Oddone
Regia del suono Raffaele Bassetti, Andrea Veneri
Consulenza drammaturgica Elettra Stamboulis
Scene e costumi Nomadea con l’aiuto di Marta Benini e Manuela Monti
Assistenti all’allestimento Nicoletta Fabbri, Beatrice Moncada
Foto Patrizia Piccino
Coproduzione Ravenna Festival, Fondazione Campania Dei Festival – Napoli Teatro Festival Italia e Compagnia Le Belle Bandiere Produzione Musicale Edison Studio – Roma
prima assoluta
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