“FESTA DEL PARADISO” regia di Emiliano Pellisari
Per Napoli Teatro Festival Italia, al Teatro Mercadante di
Napoli il 1 luglio 2019
Servizio di Rita Felerico
Servizio di Rita Felerico
Napoli – Senza parole. E veramente lo sguardo vola alto,
oltre il palcoscenico, dove sospesi nello spazio fluttuano
i corpi ‘senza peso e materia ‘ dei danzatori. Ci si chiede quale possa
essere la magia capace di trasportare i corpi tanto in alto, senza nessun
supporto o fune. Per il cinquecentesimo
anniversario della morte del grande Leonardo, il coreografo Emiliano Pellisari
ne celebra il genio con Festa del
Paradiso, uno spettacolo nato dalla collaborazione della Fondazione
Pietà de’ Turchini - che ne cura il
programma musicale con Walter
Testolin - e la coreografa Mariana Porceddu. L’idea è stata quella di mettere
in relazione la musica e i corpi dei
danzatori gettati ad esibirsi nell’aria. Da un articolo di Nuovo
Rinascimento, a cura di Renucio
Boscolo “Leonardo organizzò nel 1490 la
scenografia per un portentoso spettacolo, commissionatogli da Ludovico il Moro,
noto appunto come la Festa del
Paradiso, in occasione delle nozze tra Gian Galeazzo Maria Sforza e Isabella
d’Aragona.- L’ideazione prevedeva fanciulli travestiti da angeli e da
pianeti mitologici posti entro nicchie che ruotavano attorno a Giove. Al posto
delle stelle sfavillavano numerose candele che riflesse da una superficie
curvilinea dorata creavano un bagliore accecante….mettendo in luce così le
sue indagini sull’ottica e riflessione della luce, che avrebbe portato
poi alla scoperta della Camera Oscura…... Della Festa del Paradiso sono
giunte a noi solo una cronaca, il libretto con la descrizione dei movimenti dei
pianeti così animati, impersonificati ed i discorsi degli attori e una
descrizione fatta del Segretario del Moro. Le informazioni che offrono sul
congegno scenografico di Leonardo hanno permesso di mettere il progetto della Festa del
Paradiso in rapporto con tre disegni autografi giovanili di Leonardo, il
110 verso, il 956 verso del Codice Atlantico e un disegno agli Uffizi che ritengo permettano di ricostruire nei
particolari il meccanismo scenico ideato da Leonardo”.
In
realtà sono le macchine sceniche di Leonardo - nascoste alla vista - a giocare
il ruolo principale, rappresentando, contemporaneamente, gli aspetti ‘immanenti
e trascendenti’ della materia, dei corpi, dell’umano. Prendono forma nello
spazio - che diventa spazio della nostra
fantasia e coscienza - bellissimi tableaux
vivants, in cui le allegorie, le simbologie del sacro richiamano famosi dipinti
di Leonardo, figure enigmatiche dei tarocchi, versi di poesie legate alle note
di una musica antica ma che sembra si conosca da sempre. Ricordano le note
barocche, i madrigali, l’armonia dell’universo tanto amata da Ildergarda di Bingen, la magnifica
ricchezza di timbri che caratterizzava le esecuzioni musicali delle feste
dei Signori nel Rinascimento e il canto degli angeli che ci attendono in
Paradiso. Poca danza – per la necessaria ripetitività dei
gesti – ma molta emozione per gli spazi creati ad arte da una coreografia
studiata e in sintonia con la musica interpretata dai bravi Maestri della
Fondazione Pietà dei Turchini, tese a volerci far immedesimare nel genio di un
grande Uomo del Rinascimento e nell’eco di una spiritualità che Leonardo stesso
perseguiva nel suo percorso di conoscenza. L’ecletticità del nostro genio in campo teatrale
lo scopre come grande regista d’effetti e straordinarie animazioni ante
litteram, nella Milano dinamica metropoli del Rinascimento. Da vedere più che da
narrare.
regia Emiliano
Pellisari
direzione e cura del programma musicale Walter Testolin
coreografia Mariana Porceddu
costumi Giusi Giustino
produzione Nogravity – Fondazione Pietà De’ Turchini
organizzazione e coordinamento artistico Luisa Di Napoli e Adelaide Mascolo
direzione e cura del programma musicale Walter Testolin
coreografia Mariana Porceddu
costumi Giusi Giustino
produzione Nogravity – Fondazione Pietà De’ Turchini
organizzazione e coordinamento artistico Luisa Di Napoli e Adelaide Mascolo
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