“Io sono nato qui”, scritto e interpretato da Benedetto Casillo
Al Nuovo
Teatro Sancarluccio di Napoli, dal 19
al 29 novembre
Servizio
di Maurizio Vitiello
Napoli - Ha debuttato con successo, la sera del 19 novembre, lo spettacolo scritto
e interpretato da Benedetto Casillo, attore maturo,
che va in scena sicuro per colloquiare con il pubblico in maniera
accorta, misurata ed elegante e tenere vivo il senso della commedia dell’arte e,
nel contempo, la sua motivata carica
ironica e intelligente, che gli ha permesso di affrontare grandi teatri.
Vedemmo
il suo debutto alla Chiesa dei Cappuccini al C.V.E., nei pressi della Stazione
di Mergellina, e lo ritroviamo, a quasi 50anni di teatro, fresco e versatile.
Attore e autore di cinema e teatro, Benedetto Casillo proviene
dalla scuola comica napoletana, prima impegnato nel sodalizio artistico con
Renato Rutigliano nel duo “I Sadici Piangenti” e, successivamente, nelle
indimenticabili interpretazioni nei film di Luciano De Crescenzo.
Dopo questa fase artistica, si concentra soprattutto nel cabaret
napoletano e nel teatro, portando in scena commedie scritte di suo pugno e
opere di Eduardo De Filippo.
Esperto delle tradizioni e delle usanze popolari napoletane,
Casillo traduce in chiave comica preghiere antiche, storie di santi dimenticate
dal tempo ed altre suggestioni della cultura partenopea.
Io sono
nato qui ha questa trama: è un remix di gags, monologhi, battute
fulminanti e testi tratti dal suo repertorio, anche cinematografico, e portati
in scena in uno spettacolo davvero esilarante per carico di battute e per la
saggia distribuzione delle varie scenette, anche con tre “spalle” amiche.
Io sono nato qui è anche un omaggio a
Renato Rutigliano, ai loro esordi, alla collaborazione avuta.
Sono stati entrambi delle icone surreali,
negli anni ’70; raccontavano di una Napoli che aveva voglia di cambiare, ma
grazie a incredibili paradossi, ironiche provocazioni, divertente mimica.
Le luci dispiegate in sala sono rimaste
accese per buona parte del divertente spettacolo, e da attore maturo e consumato,
Benedetto Casillo ha dialogato con alcuni spettatori e critici.
Da vero padrone di casa ha legato a sé
conversazioni sul calcio, sullo sketch del disoccupato sul cornicione, del suo
lavoro anche al cinema (da ricordare “Così parlò Bellavista”,
nel notissimo monologo dell’abbonamento da Natascia), della sua storia umana e
teatrale.
Lo sketch del “Re di Spade” nacque proprio
al Sancarluccio, grazie alla riflessione sagace di Rutigliano, durante i saggi
e le prove dello spettacolo “Napoli ha fatto tredici” (1973-74).
Strepitoso per l’ilarità che suscita il
viaggio nella canzone napoletana, che Casillo ha, ironicamente e
provocatoriamente, definito “banale, priva di senso, ricca di doppi sensi”; con
l’analisi dei testi di “Luna Rossa” o “Canzone appassiunata”, ad esempio, ha
colpito l’obiettivo.
Nel suo repertorio c’è intelligenza operativa e misura degli
effetti teatrali, tutti giocati su un’elegante esposizione.
Da Scarpetta a De Filippo, sino a Ruccello, Benedetto Casillo è
teatro; insomma, è un consistente segmento, un diamante di teatro, non solo
napoletano.
Applausi sostenutissimi e di cuore da parte del folto pubblico.
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