“Il Flauto Magico” di W.A. Mozart secondo l’Orchestra di Piazza Vittorio
Al Teatro Bellini di Napoli dal 9 al 14 dicembre
La storia rimane sempre la stessa, a dispetto del filone musicale riscritto dall’ex tastierista degli Avion Travel Mario Tronco insieme a Leandro Piccioni, si svolge in un immaginifico Egitto riportato sulle scene dai costumi, dalle luci e dalle sequenze di astrazioni cromatiche in sincronia con le musiche; le proiezioni stesse, i ritmi orientali e le sonorità indiane, hanno creato l’atmosfera giusta in cui tutti si sono ritrovati quasi cullati e meravigliati.
La
messa in scena ha coinvolto e si è fatta apprezzare anche per i suoi caratteri
di originalità nella contaminazione artistica e musicale e per l’alto tasso di
bravura dei componenti l’Orchestra di piazza Vittorio.
La
storia: Il giovane Tamino sta sfuggendo ad un serpente e viene salvato da tre
dame della regina della notte che lo conducono da questa. La regina racconta a
Tamino della figlia Pamina rapita dal malvagio Sarastro. Tamino vedendo
un'immagine della fanciulla se ne innamora e va a liberarla con il suo servitore
l'uccellatore Papageno. Qust’ultimo giunge primo al tempio, entra nella stanza
in cui Monostatos tiene rinchiusa Pamina e riesce a scacciarlo.Tamino, intanto, giunto
davanti a tre templi(che rappresentano la Saggezza, la Ragione e la Natura), incontra
un sacerdote che smonta l'immagine di un malvagio Sarastro. Tamino successivamente
però viene trascinato da Monostatos fino a Sarastro. Questi gli dice che se
vuole entrare nel suo regno deve prima purificarsi. Pamina e Tamino si incontrano
e si innamorano. Viene il momento in cui Tamino e Papageno devono affrontare la prova
del silenzio(devono rimanere zitti qualunque cosa accada). Pamina dorme e
accanto a lei si trova Monostatos che vorrebbe baciarla, ma viene cacciato dalla
regina della notte che dà a Pamina un pugnale perché possa vendicarla uccidendo
Sarastro. Monostatos che ha ascoltato tutto minaccia di raccontarlo a Sarastro se
Pamina non sarà sua. Ma Sarastro spiega a Pamina che la felicità si raggiunge
con l'amore e non con la vendetta. Così Pamina va da Tamino e gli parla, ma lui
non può rispondere (a causa della prova del silenzio) pensa quindi di non
essere più amata e medita il suicidio, ma tre ragazzi la informano della prova
del silenzio e tutto si chiarisce: Tamino e Pamina affrontano le prove
successive(quella del fuoco e dell'acqua)insieme. Monostatos,la regina della
notte e le tre dame si inabissano e si ha il trionfo del bene sul male. Così Tamino
e Pamina vengono accolti nel regno solare di Sarastro.
Servizio
di Pino Cotarelli
Al Teatro Bellini di Napoli,
successo annunciato per la versione dello spettacolo “Il Flauto Magico” di Mozart,
rivisitata dall’Orchestra di Piazza Vittorio. Una riuscitissima contaminazione
di canti e ritmi di tradizioni popolari di diversa provenienza: rap, pop, jazz,
reggae, che hanno frantumato perplessità e stupore, per una operazione di
contestualizzazione che si annunciava fin troppo azzardata, destinata invece ad
avvicinare ancor più il classico, alla fruibilità di una platea ben più numerosa.
Subito in scena con tutta
l’orchestra al completo, il Cubano Omar Lopez Valle, trombettista, dalla
pronuncia comica, che ha narrato le vicende di Tamino e Pamina, supportato da
proiezioni di acquerelli, cartoons e fumetti da “Grand Hotel”. La storia rimane sempre la stessa, a dispetto del filone musicale riscritto dall’ex tastierista degli Avion Travel Mario Tronco insieme a Leandro Piccioni, si svolge in un immaginifico Egitto riportato sulle scene dai costumi, dalle luci e dalle sequenze di astrazioni cromatiche in sincronia con le musiche; le proiezioni stesse, i ritmi orientali e le sonorità indiane, hanno creato l’atmosfera giusta in cui tutti si sono ritrovati quasi cullati e meravigliati.
Nei vari ruoli gli stessi
musicisti che alternano interpretazione a musica. Nel ruolo di Tamino, il
percussionista Ernesto Lopez Maturell; nel ruolo di Pamina, la brava
folk-singer anglo-americana Silvie Lewis; nel ruolo del mago Sarastro Carlos
Paz, mentre in quello della regina della notte, Maria Laura Martorana, l’unica
cantante lirica che farà apprezzare la sua notevole voce anche nei virtuosismi
ritmati da un improbabile sirtaky.
Il
successo del pubblico è stato evidente; pienone, applausi reiterati, bis ripetutamente
concessi, uno spettacolo che fa bene e che è orientato a grandi e bambini con le
sue arie musicali che rapiscono la fantasia e i ritmi travolgenti che fanno
vibrare anche gli spettatori più sedentari.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Commenti
Posta un commento