“Il Flauto Magico” di W.A. Mozart secondo l’Orchestra di Piazza Vittorio

Al Teatro Bellini di Napoli dal 9 al 14 dicembre

Servizio di Pino Cotarelli
 


Al Teatro Bellini di Napoli, successo annunciato per la versione dello spettacolo “Il Flauto Magico” di Mozart, rivisitata dall’Orchestra di Piazza Vittorio. Una riuscitissima contaminazione di canti e ritmi di tradizioni popolari di diversa provenienza: rap, pop, jazz, reggae, che hanno frantumato perplessità e stupore, per una operazione di contestualizzazione che si annunciava fin troppo azzardata, destinata invece ad avvicinare ancor più il classico, alla fruibilità di una platea ben più numerosa.
Subito in scena con tutta l’orchestra al completo, il Cubano Omar Lopez Valle, trombettista, dalla pronuncia comica, che ha narrato le vicende di Tamino e Pamina, supportato da proiezioni di acquerelli, cartoons e fumetti da “Grand Hotel”.
La storia rimane sempre la stessa, a dispetto del filone musicale riscritto dall’ex tastierista degli Avion Travel Mario Tronco insieme a Leandro Piccioni, si svolge in un immaginifico Egitto riportato sulle scene dai costumi, dalle luci e dalle sequenze di astrazioni cromatiche in sincronia con le musiche; le proiezioni stesse, i ritmi orientali e le sonorità indiane, hanno creato l’atmosfera giusta in cui tutti si sono ritrovati quasi cullati e meravigliati.

Nei vari ruoli gli stessi musicisti che alternano interpretazione a musica. Nel ruolo di Tamino, il percussionista Ernesto Lopez Maturell; nel ruolo di Pamina, la brava folk-singer anglo-americana Silvie Lewis; nel ruolo del mago Sarastro Carlos Paz, mentre in quello della regina della notte, Maria Laura Martorana, l’unica cantante lirica che farà apprezzare la sua notevole voce anche nei virtuosismi ritmati da un improbabile sirtaky.
Il successo del pubblico è stato evidente; pienone, applausi reiterati, bis ripetutamente concessi, uno spettacolo che fa bene e che è orientato a grandi e bambini con le sue arie musicali che rapiscono la fantasia e i ritmi travolgenti che fanno vibrare anche gli spettatori più   sedentari.

 La messa in scena ha coinvolto e si è fatta apprezzare anche per i suoi caratteri di originalità nella contaminazione artistica e musicale e per l’alto tasso di bravura dei componenti l’Orchestra di piazza Vittorio. 

 La storia: Il giovane Tamino sta sfuggendo ad un serpente e viene salvato da tre dame della regina della notte che lo conducono da questa. La regina racconta a Tamino della figlia Pamina rapita dal malvagio Sarastro. Tamino vedendo un'immagine della fanciulla se ne innamora e va a liberarla con il suo servitore l'uccellatore Papageno. Qust’ultimo giunge primo al tempio, entra nella stanza in cui Monostatos tiene rinchiusa Pamina e riesce a scacciarlo.Tamino, intanto, giunto davanti a tre templi(che rappresentano la Saggezza, la Ragione e la Natura), incontra un sacerdote che smonta l'immagine di un malvagio Sarastro. Tamino successivamente però viene trascinato da Monostatos fino a Sarastro. Questi gli dice che se vuole entrare nel suo regno deve prima purificarsi. Pamina e Tamino si incontrano e si innamorano. Viene il momento in cui Tamino e Papageno devono affrontare la prova del silenzio(devono rimanere zitti qualunque cosa accada). Pamina dorme e accanto a lei si trova Monostatos che vorrebbe baciarla, ma viene cacciato dalla regina della notte che dà a Pamina un pugnale perché possa vendicarla uccidendo Sarastro. Monostatos che ha ascoltato tutto minaccia di raccontarlo a Sarastro se Pamina non sarà sua. Ma Sarastro spiega a Pamina che la felicità si raggiunge con l'amore e non con la vendetta. Così Pamina va da Tamino e gli parla, ma lui non può rispondere (a causa della prova del silenzio) pensa quindi di non essere più amata e medita il suicidio, ma tre ragazzi la informano della prova del silenzio e tutto si chiarisce: Tamino e Pamina affrontano le prove successive(quella del fuoco e dell'acqua)insieme. Monostatos,la regina della notte e le tre dame si inabissano e si ha il trionfo del bene sul male. Così Tamino e Pamina vengono accolti nel regno solare di Sarastro.

 

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