Cirillo, Patroni Griffi e un travestito che “Scende giù per Toledo”
Servizio di Pino
Cotarelli
“Dopo la prima al Festival, potremmo ipotizzare
altre regioni e vedremo.
Recentemente riapparso in libreria, il
romanzo del 1975 di Giuseppe Patroni Griffi, Scende giù per Toledo, è la
storia del travestito napoletano Rosalinda
Sprint riproposta in versione teatrale il 15 e 16 giugno al Sannazaro,
nell'ambito del Napoli Teatro Festival, da Arturo Cirillo che cura anche la
regia. Rosalinda Sprint, personaggio contestato e accettato da un
popolo che senza saperlo precorrere i tempi,
vende la propria sessualità, in cerca di quell'affetto che non ha avuto
in famiglia.
Cirillo, Rosalinda Sprint è un personaggio tipico dei
Quartieri dove vive. Segnale di una città aperta e a suo modo lungimirante?
“Il personaggio di Rosalinda Sprint è un po’
metafora della città, ambigua, indefinibile, accettata ma anche disprezzata,
modernissima e arcaica allo stesso tempo. Vive le contraddizioni di un popolo
impuro, ormai contaminato, eppure in questo fedele alla sua storia di
dominazioni e ostinate resistenze e rivolte.”
Spettacolo che può essere recepito
fuori dal suo contesto territoriale?
“Dopo la prima al Festival, potremmo ipotizzare
altre regioni e vedremo.
Ha aggiunto qualcosa di suo al personaggio?
“Se no perché farlo? Un attore, in questo caso anche regista, aggiunge
inevitabilmente qualcosa di suo nelle interpretazioni.”
Si riesce ad evidenziare sulle scene l’equilibrio tra
l’aspetto romantico e quello provocatorio?
“Il testo ha dentro questi due aspetti, quindi vorrei cercare di
renderli entrambi. Non a caso il personaggio è sempre dentro e fuori di sé, con
un continuo narrare in prima e in terza persona. E’ anche questa la doppia
anima di Rosalinda.”
Rosalinda cercava il suo amore eterno, ad un tratto gli
sembra anche di averlo trovato in Jack Cartwright, lei l’accontenta nel finale?
“Patroni Griffi non mi pare l’accontenti, in fondo
Jack se ne va. E’ anche una storia di un viaggio, di una fuga. Lei alla fine è
di nuovo nella sua cameretta a fare pulizia. E’ anche il ripetersi di tutte le
storie. Continuamente ci illudiamo e continuamente ci riproviamo. In fondo
cos’è l’amore se non questo?”
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