“SISTINA STORY” regia di Massimo Romeo Pipero La “commedia musicale” raccontata da Pippo Baudo ed Enrico Montesano


Al teatro Augusteo di Napoli dal 28 ottobre al 2 novembre

Servizio di Pino Cotarelli

 

Show must go on” ed è stato comunque spettacolo nella prima del 28 ottobre, nonostante la mancanza (avvertita) di Pippo Baudo. Il mattatore della serata Enrico Montesano ha coperto gli spazi propri del presentatore, con le sue esilaranti esibizioni da oneman show, aiutato nella narrazione da Valentina Spalletta soubrette della serata insieme a Sabrina Marciano. Le due artiste hanno cantato e ballato con i bravissimi performer della compagnia stabile Peeparrow Sistina, sulle atmosfere degli ultimi 50 anni di musical italiano con le coreografie di Bill Goodson. L’accoglienza che ha riservato il pubblico del teatro Augusteo di Napoli, dimostra che la celebrazione di un periodo che ha catalizzato la produzione più intensa di lavori musical/teatrali, da cui anche la televisione ha tratto vantaggio, può essere fatta anche in un teatro diverso da quello di origine, il teatro Sistina di Roma. Lo spettacolo ha inizio con Montesano che descrive e imita le peculiarità delle varie “maschere” della commedia dell’arte, quella di Pantalone, Pulcinella, Arlecchino e fa subito riferimento al grande successo di “Rugantino”, reiterato molte volte negli anni, a cui hanno partecipato i più grandi attori come Fabrizi, Bice Valori ed altri. Racconta di come gli fu affidato il ruolo di  protagonista dai grandi autori Garinei e Giovannini, autori anche di molti programmi televisivi. Sottolineafatti, curiosità e aneddoti della sua vita artistica, come le improvvisazioni di Fabrizi, le confidenze di Bice Valori e dei tanti altri appartenuti al panorama del varietà italiano della commedia musicale; canta “Roma nun fa la stupida stasera”, il pezzo che riassume e caratterizza lo spettacolo “Rugantino”. Ci ricorda “Ciao Rudi” spettacolo di Garinei e Giovannini e Luigi Magni con le musiche di Armando Trovajoli, rappresentato nel 1966 al Teatro Sistina di Roma, per il quale era prevista una tournee negli Stati Uniti alla quale rinunciò Mastroianni (che interpretava Rodolfo Valentino)perché convinto da Fellini a girare un film “Il viaggio di G. Mastorna” mai terminato. Così, va avanti il racconto dei vari spettacoli succedutisi al Sistina, fra balli, canzoni ed esibizioni comiche del bravo Montesano. Bella e classica la scenografia tipica del varietà in cui l’eleganza e l’illuminazione risultano essenziali e non manca la scala per la passarella della soubrette di turno; in alto tre grossi televisori in cui vengono proiettati personaggi, spezzoni di varietà e di film. C’è anche uno sketch tutto televisivo, fra un improbabile astronauta (Montesano) che parla dal “lato scuro della luna” da cui è rimasto bloccato da 50 anni e Pippo Baudo (solo in audio)nel quale vengono esaminati i tanti problemi che dopo tanti anni, aimè, sono rimasti  irrisolti. Insomma una carrellata di personaggi che hanno calcato le tavole del Sistina Totò,  Rascel, Modugno, Panelli, Dorelli, Manfredi, Mastroianni, Proietti; autori come Claudio Mattone, Renato Serio, Terzoli e Vaime, Festa Campanile. Uno spettacolo che vuole evidenziare il valore della storia del varietà di successo e l’appartenenza alle sue profonde radici di quanto viene rappresentato oggi. Attenzione quindi alle contestualizzazioni spinte che raggiungono livelli troppo astratti perché finiscono per non essere percepite e gradite.

 

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