“Non ti pago” di Eduardo De Filippo- Regia di Luca De Filippo
In scena al Teatro Diana di Napoli dal 23 novembre al 4
dicembre
Servizio di Francesco Gaudiosi
Napoli-
Ritorna a Napoli, ad un anno dalla scomparsa del Maestro Luca De Filippo, Non ti pago, allestimento andato già in
scena all’Augusteo che vide, nell’ottobre 2015,
un esiguo numero di repliche con la partecipazione stessa di Luca nei
panni di Ferdinando Quagliuolo prima che a sostituirlo nel ruolo di
protagonista fosse chiamato Gianfelice Imparato. Quello che va in scena è un
pezzo di storia del teatro, è un tributo all’ultima regia di Luca De Filippo,
personaggio che per tutta la sua carriera artistica ha onorato il nome dei De
Filippo stessi, riuscendo a fare proprie
le commedie del padre, attraverso regie sempre innovative e personali che si
affrancavano da quelle firmate dal celeberrimo genitore.
Ed
anche in questo caso Luca De Filippo regala una regia essenziale, facendo leva
sulle parole, sulla valenza testuale della drammaturgia eduardiana e tentando
di conciliare commedia e dramma, come avveniva di frequente nel lavoro di
Eduardo. Il risultato è un allestimento con un ritmo elevato, grazie anche alla
qualità degli interpreti sulla scena, tutti facenti parte della Compagnia di
Teatro di Luca de Filippo.
La complessità
di questo lavoro è rilevabile dalle stesse parole di Eduardo, che la definì una
commedia “molto comica che secondo me è la più tragica che io abbia mai
scritto”. Non è quindi semplice portarne fuori dal testo le molteplici
sfaccettature. Troviamo infatti approfondito il tema della follia che si
colloca in un limbo tra la chiave squisitamente comica del Ditegli sempre di sì e l’impronta più chiaramente drammatica di
commedie scritte in età matura come Le
voci di dentro o Questi fantasmi.
Ritorna anche il tema della fortuna, che era rilevabile anche nel precedente
allestimento di Luca prima di Non ti pago,
quale Sogno di una notte di mezza sbornia.
Non
ti pago parla di follia ma ancora con una leggerezza propria di quella
penna ancora giovane, “dei giorni pari” come la definì il Maestro. Ma Eduardo
pone anche la questione del rapporto con la legge, volendo il Quagliuolo farsi
giustizia da solo, rivendicando improbabili “paternità” del biglietto di
quattro milioni di lire vinte dal fortunatissimo nemico Mario Bertolini,
rievocando il “diritto non scritto” di Filumena Marturano ed il ruolo della
legge che lo stesso Eduardo sottolineerà qualche anno più tardi nei panni di
Don Antonio Barracano nel “Sindaco del Rione Sanità”.
Non ti pago mette
quindi in scena la superstizione legata all’interesse personale, il denaro che
domina sulle questioni di famiglia e sull’amore, un pretestuoso motivo che
innesca la pazzia ed il disordine familiare per poi ritornare nei “limiti” e
riassestarsi in quella parvente serenità e felicità, che però si porta dietro
sia la solo momentaneamente sopita follia del Quagliuolo, che l’anatema, che lo
stesso minaccia di rievocare nei confronti dell’ormai sventurato Bertolini, reo
solo di aver vinto un’improbabile quaterna con i numeri uno, due, tre e
quattro.
Ferdinando
Quagliuolo rappresenta, per tali motivi, un personaggio “prototipo” della
commedia a tinte più amare di Eduardo,
un apripista di un nuovo percorso drammaturgico che Eduardo stava per
affrontare. L’interpretazione di Gianfelice Imparato riesce ad esaltare sia il
valore comico, al limite del ridicolo, di tale carattere quanto la spirale di follia che trascina il
personaggio nel nucleo centrale della rappresentazione. Affianco a lui, una
bravissima Carolina Rosi che ricorda il marito Luca attraverso una prova
attoriale eccellente. Si distinguono sulla scena anche Nicola di Pinto e
Massimo De Matteo, insieme a gli interpreti tutti: Carmen Annibale, Viola Forestiero,
Andrea Cioffi, Paola Fulciniti, Federica Altamura, Gianni Cannavcacciuolo e
Giovanni Allocca. Le musiche, pregevoli e raffinatamente selezionate, sono del
Maestro Nicola Piovani.
Lo
spetttacolo sarà in scena al Diana fino al 4 dicembre per poi proseguire la sua
tournée fino all’aprile del 2017.
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