Due Miti come noi (la vera storia di Penny e Dido)- di Gigliola de Feo, regia di Andrea Fiorillo
Al
Teatro Sancarluccio di Napoli dal 24 al 27 novembre
Servizio di Francesco Gaudiosi
Napoli-
Uno spettacolo innovativo, quello scritto da Gigliola de Feo, che decide di
raccontare per la prima volta il mito classico da una prospettiva differente da
quella con cui si è soliti vedere o studiare le vicende narrate in testi come
l'Iliade o l'Odissea.
Si
suole infatti raccontare le vicende omeriche,
come quelle virgiliane, in funzione degli eroi maschili che
contribuiscono, grazie alle loro gesta, ad essere ricordati più facilmente
nell’immaginario collettivo. Si dimentica invece che le donne amate da
personaggi quali Ulisse e Enea, sono parimenti importanti, se non addirittura
più decisive nel determinare le vicende del mito, greco o romano che sia. La
determinazione di Penelope così come la caparbietà di Didone mostrano un
“anti-mito” che parla di coraggio, di forza, di volontà femminile di non essere
relegata in secondo piano rispetto alla figura maschile. Da ciò nasce un
dialogo surreale tra due personaggi che si raccontano, ed esaltano la propria
femminilità attraverso vissuti e vicende quotidiane fatte di umorismo e di
rimpianti passati, di rinnovate gelosie nei confronti dei propri uomini e di
improbabili uscite serali con Arianna e Medea, anch’esse abbandonate dai propri
uomini quali Teseo e Giasone.
La
regia di Fiorillo regala allo spettatore un ritmo dell’esecuzione scenica
convincente, attraverso un dialogo tra le due protagoniste sempre pieno di gag
ma al contempo di credibilità attoriale. Geniale è anche l’impronta
“partenopea” che viene dato al personaggio di Penelope, interpretato da Pina
Giarmanà, che le attribuisce un tono vivace, sopra le righe e talvolta
spiritosamente macchiettistico.
Quanto
alla de Feo, autrice ed interprete nel ruolo di Didone, essa crea un’atmosfera
in cui parla di attualità riuscendo a non essere fuori luogo, toccando temi
politici con la giusta ironia e l’intelligenza che si compete ad un’autrice e
attrice che riesce garbatamente a raccontare una storia senza mai sfociare nel
banale.
Una
commedia alternativa che fa riflettere a lungo sul ruolo della donna, tanto
ieri nella società classica quanto oggi nel panorama italiano e non. Molto se
ne parla, ma a parer di chi scrive la discussione su tale argomento non può
certo considerarsi esaurita, poiché la parità di genere
rimane un argomento per cui vale la pena continuare a combattere. E non deve, e
non può, riguardare solo le donne.
Lo
spettacolo è in scena al Sancarluccio da giovedì 24 a domenica 27 novembre.
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