“Bisbetica – La Bisbetica domata di William Shakespeare messa alla prova” – Traduzione e drammaturgia di Stefania Bertola - Regia di Cristina Pezzoli
Al teatro Augusteo di Napoli
dal 18 al 27 novembre
Servizio
di Francesca Myriam Chiatto
Napoli – Siamo al teatro
Augusteo e Nancy Brilli impersona un’attrice che deve interpretare Caterina,
bisbetica de “La bisbetica domata” di William Shakespeare. La regia è di
Cristina Pezzoli, traduzione e drammaturgia di Stefania Bertola, costumi di Nicoletta Ercole, e scene
di Giacomo Andrico. Le musiche sono di Alessandro Nidi e le luci di Massimo
Consoli. La compagnia è ai ferri
corti, a causa dei fondi scarsi e della dipartita del regista e ognuno inventa
un modo per “tirare avanti la baracca” e mandare in scena lo spettacolo, con un
nuovo allestimento, perché si sa “the show must go on”. Questi sono gli
ingredienti di una commedia tradizionale, ma al contempo moderna e nuova, lo si
capisce già dal titolo, “Bisbetica. La bisbetica domata di William Shakespeare
messa alla prova”. Quale prova? La prova di una donna forte e coraggiosa, che
non solo non si fa mettere i piedi in testa da nessuno, ma vuole addirittura
cambiare il monologo finale per dare dignità a se stessa e a tutte le donne e
trasformare in solo amore per il proprio marito, quella che era spesso una
forma di sottomissione. Moderna e classica, coi suoi balli, canti e con i salti
atletici, questa vuole essere una commedia rivisitata, ma secondo le giuste
misure, senza modificare i punti salienti e avvicinando anche i giovani al
teatro che si tende a frequentare sempre di meno. Tutto a ritmo di musica,
tanto che alcuni monologhi sono trasformati in canzoni rap (e si arriva
addirittura a citare Fedez). Con tanta
ironia, ma anche delicatezza, la commedia (in scena dal 18 al 27 novembre)
affronta con leggerezza ed incisività, anche temi più seri ed importanti. Sono
in scena, solo per citare alcuni nomi, oltre alla protagonista, Dario Merlini,
Matteo Cremon, Claudio Castrogiovanni. Il “doppio spettacolo”, metateatrale,
tra le vite parallele di attori che impersonano attori da un lato e personaggi
dall’altro, ci danno modo di seguire tutti i temi trattati nelle due
“dimensioni”, fino alla conclusione alla ricerca di un finale che ridia a
Caterina la sua forza. Insomma: domata, ma che sa anche domare.
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