“PAUSILYPON SUGGESTIONI ALL’IMBRUNIRE” rassegna stabile di musica e teatro, con la direzione artistica di Stefano Scognamiglio e la direzione musicale di Francesco Capriello


Al Parco Archeologico del Pausilypon dal 10 maggio al 21 giugno 2015, tredici appuntamenti

 
Servizio di Pino Cotarelli
 


Napoli – “Un successo per questa rassegna stabile, che è giunta alla VII Edizione, comminando solo sulle sue gambe senza alcuna sovvenzione”, ha esordito così Maurizio Simeone, il presidente del Centro Studi Interdisciplinari Gaiola Onlus che ha ideato e curato la manifestazione d’intesa con la Soprintendenza Archeologia della Campania e con il Patrocinio della Regione Campania e dell'Assessorato alla Cultura del Comune di Napoli.
Gli introiti vengono impiegati per il recupero dell'antico Calidarium delle terme superiori del Pausilypon, elemento architettonico di enorme rilevanza storico-archeologica portato alla luce durante gli studi di R.T. Gunther agli inizi del 1900 e mai più reso fruibile”, conclude il presidente, evidenziando ancora quanto questo sito sia utile anche per i bambini che lo visitano al mattino, accedendo anche ai primi rudimenti dell’arte dell’archeologia.

Una splendida e straordinaria cornice, quella dell’antica Villa D’Otium, del I Sec a.C., di Publio, in cui nel rispetto rigoroso della natura incontaminata, dove il tempo sembra essersi fermato per porgere quanto di più bello ha la natura, con le sue vedute marine, con un mare appena, appena, accarezzato dalla brezza, in cui si percepiscono suoni nel fruscio del vento che sembrano vogliano accompagnare Roberto Soldatini col suo violoncello “un raro Stradivari”, nelle intelligenti esibizioni in prosa di Luca Di Tommaso con accompagnamento di sospiri e vocalità sonore di Monica Pinto.
La contaminazione era già nell’aria, poesie di Erri de Luca intrecciate a pezzi di Achab nella sua disperata caccia alla balena; canzoni antiche napoletane contraltare di canzoni greche; una alternanza di canto, di musica e di sofferta recitazione, in un sorprendente effetto che ha reso il tutto un “unicum” dove la scansione del tempo si è persa tra il presente ed il passato e le atmosfere restituivano ricordi mai vissuti.

Questo luogo dove ancora molto è da scoprire, in cui le strutture residue del Teatro, dell’Odèon, degli affreschi appena scrutabili, mostrano ancora le fattezze del loro tempo, sembra evocare ancora una volta la delusione della sirena Megaride a cui Ulisse osò rifiutarsi.
Rispettosa della natura la scelta di non alterare l’acustica e la bellezza dei posti con inutili amplificazioni e scenografie che avrebbero potuto modificare l’incanto dei luoghi.

Alla fine delle performances artistiche, un pubblico entusiasta si è intrattenuto a godere le atmosfere dell’incantevole località, prima di incamminarsi lungo la grotta di Seiano, per la via del ritorno in una serata tiepida ed invitante in cui la magia sembrava palpabile.

 

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