"Notturno di donna con ospiti" di Annibale Ruccello regia Enrico Maria Lamanna
Dal 31 ottobre al 9 novembre 2014 al Teatro Bellini
Napoli - Pietro Mezzasoma presenta Giuliana De Sio in
"Notturno di donna con ospiti" di Annibale Ruccello regia
Enrico Maria Lamanna, con Gino Curcione, Rosaria De Cicco, Andrea De Venuti,
Mimmo Esposito e Luigi Iacuzio. Scene Roberto Ricci, Costumi Teresa
Acone, Disegno Luci Stefano Pirandello e musiche di Carlo De Nonno
Il testo propone, ancora una volta, il viaggio
che Ruccello aveva intrapreso nel quotidiano attraversato e contaminato dal
thriller, nonché il viaggio nel panorama desolato della periferia urbana, dei
ghetti degradati, tra le tv locali e le radio libere.
Un percorso apparentemente triste, che
però viene ravvivato ora da una miscellanea di sentimenti, ora da involontaria
comicità.
Una serie di colpi di scena con un occhio al cinema
"thrilling"; ma mentre "Le cinque rose" ha come riferimento
il cinema di Hitchcock, di Argento, di Polanski, nel "Notturno"
domina quello anni '70, per intendersi di Scorsese e di Kubrik.
I canoni sono sempre gli stessi: il luogo
isolato, il protagonista barricato all'interno, la minaccia esterna che semina
orrore e sgomento fino ad un catartico finale.
L'azione si svolge in una casa a due piani nella periferia di una
metropoli: Adriana porta avanti la sua esistenza, nel caldo afoso, tra canzoni
e note di un pianoforte, tra televisione ed una terza gravidanza, con un
marito, Michele, che lavora di notte e ritorna a casa all'alba.
Una sera accade che strani individui, temuti e desiderati da troppo
tempo, si introducano in casa. Improvvisamente riaffiorano senza una logica i
ricordi, angoscianti fantasmi del passato, che provocheranno in Adriana una
reazione atroce, insensata, ma a lei necessaria per fuggire da quella prigione
grigia e ossessiva.
Un progetto in definitiva che segna l'ideale ricostruzione del discorso
su Ruccello, sulla violenza e modernità delle metropoli.
La mano del regista ha saputo cogliere gli aspetti più significativi
di un testo percorso, come è nello stile dell’autore, da un coacervo di
sentimenti contrastanti. Un particolare ringraziamento alla Sig.ra Giuseppina
De Nonno Ruccello, madre dell'autore, ancora oggi rigorosamente vicina alla
"vicenda drammaturgica" dell'indimenticabile Annibale.
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