ENZO GRAGNANIELLO

Teatro Trianon Viviani - sabato 12 febbraio 2022

Servizio di Rita Felerico

Napoli non si canta, Napoli canta e chi la abita, la vive, la attraversa può coglierne - se ascolta - tutti i suoni e l’armonia. Così ha risposto Enzo Gragnaniello, durante un vivace botta e risposta, ai tanti fan che occupavano numerosi, fino al loggione, il Teatro Trianon Viviani.  È sold out; tutti desiderosi di ascoltare i nuovi brani contenuti nell'ultimo cd ‘ RINT' O POSTO SBAGLIATO lanciato lo scorso ottobre, a due anni dal precedente “, Lo chiamavano vient’ ‘e terra “. Per il Maestro autodidatta, nato a vicolo del Cerriglio e cresciuto nella casbah dei quartieri spagnoli, resta immutata la passione per Napoli, per i luoghi della città antica, per quel dialetto / lingua che definisce poetica. Tutto si trasforma in poesia con l'accento e il ritmo del napoletano. Anche nei nuovi brani, narra e canta in dialetto e prorompe dalle parole la forza delle emozioni e dei sentimenti ricchi della meraviglia che è dei poeti e dei bambini. “Queste mie ultime composizioni– spiega Gragnaniello –, a eccezione di una, sono nate spontaneamente in napoletano, che è il dialetto in cui si riesce meglio a trasformare tutto in chiave poetica". E sul titolo precisa: "Non siamo in un posto sbagliato, siamo già in 'paradiso' perché la vita è un paradiso, non siamo nel posto sbagliato, siamo noi a porci ' in modo sbagliato'".  

I nuovi brani, scritti e arrangiati da lui, parlano dal razzismo visto come una larva che si annida nelle menti delle persone, della lontananza di chi lascia la propria terra per lavoro, della sofferenza delle donne abbandonate e sole, del bene che non rispettiamo, un invito ad una maggiore introspezione, per imparare ad amare, se stessi e il prossimo. Risuonano i brani più famosi, ricorda Roberto Murolo, Mia Martini alla quale era molto legato. Dice di aver ritrovato una canzone, quest’ammore, una delle prime ad aver composto, l'ha rivista ed è ancora una volta un richiamo a ritrovare l'amore, prima che si perda, un richiamo del quale abbiamo bisogno, oggi più che mai, perché il bene è fuori la porta e nessuno lo fa entrare. Sul palco con lui - voce e chitarra acustica - per un quintetto meraviglioso: Piero Gallo  (mandolina), Erasmo Petrigna (violoncello), Antonio Maiello (chitarra) e Marco Caligiuri (batteria). 

Un fiore all'occhiello, questo concerto, nel cartellone del Teatro della Canzone napoletana che una attiva e appassionata Marisa Laurito sta guidando verso nuovi respiri e successi e riportando nel cuore dei napoletani. Indovinata  anche una scelta di offerta al pubblico intelligente e ampia : la sottoscrizione di una card, con la quale lo spettatore potrà assistere a sei spettacoli, al prezzo speciale di 90 € in poltrona e di 60 € in palco, scegliendoli liberamente dal cartellone.  Per il pubblico giovanile, ovvero “under 30”, il teatro rende disponibile, per ogni spettacolo, cento ingressi a 10 €. Un particolare miniabbonamento è dedicato agli abitanti di Forcella: un lotto di cinquanta biglietti per ogni spettacolo, disponibili allo speciale prezzo ridotto di 7 €, sottoscrivibile esclusivamente al botteghino del teatro. Anche i prossimi concerti riservano sorprese ed emozioni , quello di Eugenio Bennato, di  James Senese per esempio. Interessanti anche gli incontri sulla canzone napoletana, la sua storia, insieme alla storia dell'avanspettacolo e della città cantante - che è Napoli - curata da Pasqualle Scialò.

 


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