Teatro Trianon Viviani, sabato
30 ottobre 2021
Servizio di Rita Felerico
Napoli
- Tosca – Tiziana Tosca Donati, nata a Roma nel 1967 - è oggi una delle più
amate artiste presenti nel panorama italiano e l’accoglienza del pubblico del Trianon Viviani lo ha dimostrato,
appassionati e nuovi fan che insieme hanno entusiasti applaudito, cantato in
coro e mosso con trasporto passi di danza. È un periodo felice per Tosca: un album Morabeza
con il quale ha ottenuto due Targhe Tenco, come miglior interprete di canzoni e
come migliore canzone con "Ho amato
tutto". Lo si definisce intimo, raffinato, contaminato, contemporaneo,
perché? L’album è il frutto di un tour mondiale durato tre anni, dal cui
resoconto filmico l’artista ha ideato il documentario. Il suono della voce per la
regia di Emanuela Giordano, presentato in anteprima alla Festa del Cinema di
Roma 2019.
Spiega Tosca: “È la resa della mia quotidianità. È
un progetto che mi ha
arricchito tantissimo sotto il profilo umano, partendo dal documentario da cui
è scaturito tutto, fino a ritrovarmi a conoscere realtà che mi hanno
profondamente cambiata". Linguaggio universale, la musica le ha
permesso di entrare in tante esistenze diverse, conoscere l’altro, condividere
emozioni e conoscenze, abbracciare nuovi mondi sonori e rielaborare nuovi
pentagrammi.
Tosca, cosa conta nella vita?
"Spingersi oltre i confini della ricerca musicale, a inseguire storie, a
selezionare parole. Conta la gioia fisica di abbracciare quasi un pensiero
globale".
Arrangiato
da Joe Barbieri,
l’album al suo interno contiene canzoni
originali, rivisitazioni in chiave attuale di classici della musica dal mondo,
brani della tradizione che permettono a Tosca di giocare con la sua voce in
quattro lingue e di intrecciarla con quella di grandi artisti che ha avuto il
piacere di conoscere o di ritrovare in questo viaggio: Ivan Lins, Arnaldo Antunes, Cyrille
Aimée, Luisa Sobral, Lenine, Awa Ly, Vincent Ségal, Lofti Bouchnak, Cèzar
Mendes.
Tosca fa così da ponte con la sua voce con le voci
e le musiche di altri popoli e mondi e canta e duetta in
francese, portoghese, arabo, italiano,
romanesco e nel concerto di Napoli in napoletano, interpretando classici fra
cui un brano tratto da La Gatta Cenerentola, il canto delle lavandaie. Non
dimentichiamo che nel 1989 canta la canzone Carcere 'e mare nella
colonna sonora del film Scugnizzi di Nanni Loy, canzone che ripropone nell’ultimo
lavoro ; D’Altro Canto
Con lei sul palcoscenico
musicisti del calibro di Giovanna Famulari (violoncello, pianoforte e voce), Massimo De Lorenzi
(chitarra), Elisabetta Pasquale (contrabbasso e voce), Luca Scorziello
(batteria e percussioni) e Fabia Salvucci (percussioni e voce). L’allestimento
è stato curato da Massimo Venturiello, gli arrangiamenti da Joe Barbieri, le
scene sono di Alessandro Chiti e magnifici i gioielli / collane a tamburello
indossate da tutte le artiste sul palco.
Cosa significa Morabeza? Il famoso giocatore Rolando così risponde: “Capo
Verde è un posto piccolo e tranquillo. Ci vivono più o meno 500mila persone. Tutti
conoscono tutti, siamo come una sola grande famiglia. C'è una parola che usiamo
e che descrive bene il nostro modo di essere: morabeza. Più o meno vuol dire 'generosità'.
Significa che di una persona noi guardiamo il cuore, e più il cuore è grande, capace
di accogliere l'altro, aiutarlo mettendosi a disposizione, più quella persona è
simile a noi capoverdiani. Noi non giudichiamo mai un uomo sulla base del
denaro che possiede, ma per i suoi sentimenti".
Così
Tosca spiega invece Morabeza – «Non
è una parola, è una categoria dello spirito». Antonio Tabucchi lo scriveva per
definire la saudade,
ma questa definizione può valere anche per il termine creolo morabeza: una miscela di saudade e alegria che
è già fiducia nel presente lontano dalla propria terra. È il paradiso dell’integrazione, perché
unisce tutti gli emigrati che sognano di tornare, afferma Tosca. È una parola che racchiude l’incanto di
quella che in tedesco si dice heimat,
la terra in cui ci si sente a casa, e tornare indietro è più difficile quando
ci si sente a casa”. Quando ci si
avvicina ad un’altra lingua, al suono di altra parola, si cerca se stessi, si
cerca l’accoglienza aldilà di ogni divisione e violenza; la contaminazione
riporta al centro l’unità emotiva, sensoriale dei popoli. Ed è la musica del
mondo, la musica del popolo, intima o
gioiosa, malinconica o passionale, che canta la vita come fosse l’ultimo giorno
e uno struggente amore come qualcosa che presto finirà. Si celebra
l’intreccio e la contaminazione fra i popoli, l’accoglienza e l’ascolto come
via di salvezza per l’uomo, oltre all’amore e alla sua declinazione meno
complessa e più immediata, la passione, centro nevralgico di tutte le canzoni
del disco.
Parte
così da Napoli il suo tour, che finirà a maggio 2022 toccando il Brasile, il
Paraguay; un grazie a Marisa Laurito,
efficiente e brillante direttrice artistica del Trianon Viviani che ha ribadito
a fine concerto Tosca è una grande
artista e subito alla memoria i
momenti più significativi della sua carriera, con Renzo Arbore, con Dalla, a
Sanremo, un’artista che in questo viaggio
/ avventura dimostra non solo tanta
professionalità ma una grande sensibilità all’ascolto dei suoni del
contemporaneo.
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