JURAJ VALČUHA/TONI SERVILLO per Soli, Orchestra e Coro maschile del Teatro di San Carlo
Il
15 e 16 aprile al San Carlo l’attore casertano
insieme al Direttore principale dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della
Rai
A tale problematica rimedia il lavoro del narratore Servillo che guida lo spettatore nelle scene cardine della celebre opera sofoclea dell’Edipo Re. Servillo legge e introduce quello che sta per accadere nell’opera oratorio, che altrimenti potrebbe risultare troppo complesso da decifrare. Il lavoro di Stravinskij consiste infatti proprio nel musicare per coro maschile e soli la trasposizione in latino dell’Edipo Re, compiuta dallo stesso Cocteau. Il lavoro che ne esce fuori è frutto di un’interessante sperimentazione musicale, a cavallo tra la lirica “statica” e la sinfonica, tra la tragedia greca e l’esecuzione in campo operistico.
Interpreti dell’oratorio stravinskijiano sono Brenden Gunnell (Œdipus), Sonia Ganassi (Jocasta), Marko Mimica (Créon), Alfred Muff (Tirésias) e Matteo Mezzaro (Il pastore).
Servizio di Francesco Gaudiosi
Napoli-
Prosegue al San Carlo la stagione sinfonica con il maestro Juraj Valčuha
accompagnato dall’orchestra e dal coro del Teatro San Carlo e dalla prestigiosa
presenza dell’attore Toni Servillo. Il programma del concerto, andato in scena
il 15 e 16 aprile, ha previsto l’esecuzione nel primo tempo della Sinfonia n. 5
in si bemolle maggiore, op. 100 di Sergej Prokof’ev, mentre nel secondo l’opera–oratorio in due atti su testo di Jean
Cocteau “Œdipus Rex”, di Igor’ Stravinskij. Dalla
vivacità e incisività di impulsi ritmici, plasticità di temi e nettezza di
piani sonori che rimangono in equilibrio nonostante le modulazioni proprie della sinfonia di Prokof’ev segue poi
lo sperimentalismo musicale proprio invece dell’oratorio di Stravinskij.
Soffermandoci
proprio su quest'ultima opera si
potrebbe notare l’arditezza di tale lavoro, che esige una fissità di esecuzione
spinta al punto da poter compromettere il godimento dell'opera stessa. Anche
perché tutte le parti, scritte da Jean Cocteau, sono interamente in latino e di
conseguenza non di facile comprensione da parte del pubblico. A tale problematica rimedia il lavoro del narratore Servillo che guida lo spettatore nelle scene cardine della celebre opera sofoclea dell’Edipo Re. Servillo legge e introduce quello che sta per accadere nell’opera oratorio, che altrimenti potrebbe risultare troppo complesso da decifrare. Il lavoro di Stravinskij consiste infatti proprio nel musicare per coro maschile e soli la trasposizione in latino dell’Edipo Re, compiuta dallo stesso Cocteau. Il lavoro che ne esce fuori è frutto di un’interessante sperimentazione musicale, a cavallo tra la lirica “statica” e la sinfonica, tra la tragedia greca e l’esecuzione in campo operistico.
Interpreti dell’oratorio stravinskijiano sono Brenden Gunnell (Œdipus), Sonia Ganassi (Jocasta), Marko Mimica (Créon), Alfred Muff (Tirésias) e Matteo Mezzaro (Il pastore).
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