“APRITI CIELO” di Ficarra & Picone

Al teatro Diana di Napoli dal 14 al 25 ottobre 2015

Servizio di Pino Cotarelli


Napoli –Alla prima del 14 ottobre 2015 di “Apriti cielo” Al Teatro Diana di Napoli, un pubblico numeroso ha accolto entusiasta i due comici Ficarra e Picone che hanno rappresentato una storia paradossale dai risvolti tragicomici e dalle battute comiche brucianti e divertenti. Questo successo che segue quello della versione cinematografica, è dovuto ad un testo comico senza pretesa, dalla comicità semplice e corretta: un testo che non ha bisogno di far ricorso a nessun genere di volgarità per far ridere. Con la falsa ingenuità dell’uno e la spavalda euforia dell’altro, in un gioco di ruoli in cui alternativamente, l’uno sembra soccombere all’altro, riescono a catturare facilmente la complicità del pubblico riuscendo ad apparire in ogni occasione due bravi ragazzi da adottare assolutamente….   Fra le coppie di comici che si sono alternate nel panorama comico nazionale, quella formata da Ficarra e Picone è di sicuro quella che funziona meglio; la loro comicità che si potrebbe accostare a quella di Franco Franchi e Ciccio Ingrassia, non vuole dare segnali o messaggi subliminali, vuole essere finalizzata solo alla situazione comica che rappresenta e vuole esaurirsi con essa. La maturazione artistica dei due artisti, che non disdegnano la loro sicilianità in scena, è frutto di una notevole gavetta da cabarettisti nei vari teatri d’Italia. La loro progressiva crescita li ha portati a rappresentare i propri testi in teatro ed al cinema, mentre in Tv spesso conducono trasmissioni di successo come “Striscia la notizia” e sono stati ospiti di Zelig per molto tempo.
 La semplice storia, vede i due amici nel ruolo di tecnici tv che si recano in casa di un cliente che aveva richiesto l’intervento. Bussano alla porta ma nessuno apre; trovano però la porta socchiusa e si introducono, vorrebbero fare un piacere al proprietario momentaneamente assente, riparando la tv. Scoprono invece, mentre si beccano sui rispettivi spigolosi caratteri, che un cadavere è disteso sul pavimento e per la paura o per l’ingenuità, ne rimangono vittime anche loro.
Una scenografia mobile ed essenziale agevola il cambio di scena tra la prima, la seconda e la terza parte; si succedono senza interruzione. Nella seconda parte i due prendono i panni di un sacerdote e di un chierichetto che dibattono le la loro fedeltà ai valori della religione, mentre nella terza parte i due sono alla porta del paradiso; si divideranno le loro strade? .
Ficarra e Picone ci hanno dato la seguente definizione del loro spettacolo:
Sono tre quadri legati alla vita di questi due personaggi stupidi che si introducono nella casa di un signore per aggiustare la televisione anche se lui non c’è. Accade di tutto in questo racconto ed è proprio attraverso le cose che accadono che viene fuori una storia di amicizia fra i due che risultano molto comici con un linguaggio del tipo “dire e non dire”.  I due somigliano nella comicità a Stanlio ed Olio. Un personaggio ad esempio è un appassionato di gialli che segue pedissequamente spettacoli gialli televisivi fino a rimanere invischiato proprio in questo giallo che è reale. E’ uno spettacolo molto leggero, molto bello, un grande fumetto ed è anche una storia di amicizia. Abbiamo preso spunto da tutto quello che accade intorno a noi, ma primo fra tutti la voglia di far ridere noi stessi; se uno spettacolo ci diverte molto lo portiamo in giro per l’Italia con piacere, fra un impegno televisivo e uno cinematografico.
Se si vuole ridere e astrarsi dalle vicende quotidiane più serie è questa l’occasione per usufruire di due ore di relax. I due comici alla fine dello spettacolo si sono intrattenuti con il pubblico che defluiva con difficoltà, dato il temporale che infuriava fuori dal teatro Diana.


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