Napoli, luogo di incontro e di confronto

Parte al Teatro Sannazaro TraTurMò, il Festival delle Tradizioni che fanno Turismo nel Mondo
Servizio di Andrea Fiorillo

Una città multiculturale, un luogo che si fa incontro e confronto: questa sarà Napoli dal 9 al 22 maggio, grazie all’interessante iniziativa promossa dallo storico teatro partenopeo, il Sannazaro.

L'anima partenopea si integra e s'apre al Mediterraneo ed al Mondo durante la kermesse TraTurMò, prima edizione del Festival delle Tradizioni che fanno Turismo nel Mondo: un’opportunità di uscire da quella autoesaltazione nevrastenica, di cui Napoli ed i napoletani vengo spesso accusati, per diventare crocevia ed ombelico del mondo.

Da un’idea di Lara Sansone, padrona di casa dello storico teatro di Via Chiaia, e Sasà Vanorio, direttore organizzativo, il Festival si avvarrà della partecipazione straordinaria di Leopoldo Mastellone, trait d’union tra i linguaggi internazionali e la napoletanità, in un confronto che fonde Partenope con il mondo, al quale in realtà il grande attore napoletano è abituato da sempre, dal suo grande teatro che negli anni settanta faceva scalpore perché usava appunto “la lingua dell’incontro”, che mescolava, disorientava, ma proteggeva ed valorizzava.

Organizzato grazie al finanziamento dell’Unione Europea e della Regione Campania, con il patrocinio morale del Forum Universale delle Culture e l’Assessorato alla cultura del Comune di Napoli, il Festival delle Tradizioni che fanno Turismo nel Mondo è un format in grado di creare un incontro internazionale tra gli artisti coinvolti in processi di conservazione e valorizzazione del loro territorio, che  animano le serate di tutte le maggiori capitali turistiche, ponendosi dunque come contenitore di eventi internazionali a sfondo culturale.

Partendo dal cantaor andaluso Curro Pinana il cui debutto è previsto per venerdì 9 maggio alle 21.00, si continuerà sabato 10 con un grande rappresentante di Taiko giapponese, Leonard Eto, che si esibirà con Roxane Butterfly, grandissima esperta di Tap Dance. Domenica 11 sarà la volta della saudade portoghese e l’inconfondibile melodia del fado nella voce di Cristina Branco, a cui seguiranno i virtuosismi musicali dei Nil’s Band da Nizza e gli Attack-A-Boogie da Montecarlo, rispettivamente il 13 e 14 maggio.

Il giorno successivo il trombettista Jeremy Belt e le sue note jazz ci porteranno nella Grande Mela, mentre da venerdì 16 a domenica 18 maggio sarà in scena Lara Sansone con il suo Cafè Chantant.

Gli ultimi appuntamenti ci porteranno invece a Buenos Aires, con il poeta del Tango, il maestro Horacio Ferrer, lunedì 19 Maggio, mentre il 20 sarà la volta della “danza cara agli Dei”, la Bharathanatyam, con l’ artista indiana Nuria Sala Grau.

Il Festival si concluderà con la performance di Joe Geia da Melbourne, rappresentante unico della musica indigena contemporanea, che si esibirà con Annamaria Colasanto, nata e formatasi a Napoli, con la quale proverà ad unire le sonorità aborigene e la canzone classica partenopea.

Faranno da cornice prestigiosa all’evento, tre incontri diretti da Giulio Baffi con il coinvolgimento di alcuni degli artisti del Festival, giornalisti ed esperti del settore Turismo.

Per informazioni sul programma completo visitare il sito: www.teatrosannazaro.it

 

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