“Disturbo?” di Giuseppe Fiscariello alla Sala Assoli
Manie a confronto
Servizio
di Andrea Fiorillo
Napoli - Ritrovarsi
in una sala d’attesa, con altri individui che non conosciamo, accomunati però da
patologie e ossessioni che appartengono un po’ a tutti, e riconoscersi nelle
nostre e nelle altrui follie. E’ questo il presupposto da cui parte e si
sviluppa la deliziosa commedia “Disturbo?” prodotta da GAG Produzioni e K-T
Serv, andato in scena alla Sala Assoli il 9, 10 e 11 maggio, che, con la regia di
Giuseppe Fiscariello, porta all’estremo
le ossessioni compulsive quotidiane da cui i sei personaggi sono affetti.
In scena i bravi e simpatici
attori interpretano i personaggi con grande professionalità e precisione: Fred,
affetto dalla sindrome di Tourette, si muove in scena intervallando
normalissime frasi con gesti e imprecazioni volgari, Otto invece è ossessionato
dai numeri e dal conteggio compulsivo di tutto ciò che lo circonda, mentre Bernardo,
ipocondriaco e seriamente “condizionato” dalla pulizia, ha una paradossale
conoscenza enciclopedica di tutto ciò che lo spaventa. Accanto a loro ci sono
inoltre la devota Maria, che alterna la sua “fede integerrima” ad un’isterica ossessione per il controllo, la giovane Lilli, “costretta”
a ripetere frasi, parole e sillabe sempre due volte e Bob, maniaco dell’ordine e della simmetria, con una grande fobia per le linee.
A causa di un ritardo del
Dottor Stern, luminare della psichiatra che tutti attendono trepidanti per una
visita concordata molto tempo prima, i personaggi sono costretti a passare del
tempo insieme, cominciando a confrontarsi, a conoscersi, a presentarsi senza
vergogna attraverso la propria malattia, che diventa elemento caratterizzante
di ognuno di loro, ma che riesce ad essere superata, anche se per poco, quando
la collettività e lo stare insieme diventa più importanti dell’essere soli, nel
proprio mondo. Con una seduta di autoanalisi inconsapevole e una surreale
partita a Monopoli, i sei personaggi proveranno a superare se stessi e la
propria individualità e forse riusciranno, attraverso la condivisione, il
confronto e l’ironia, a ritrovare l’altro
da sé, dimenticando anche solo per un istante quella mania che troppo spesso
rende soli.
Attraverso una regia
intelligente ed una messinscena leggera, veloce e originale, lo spettacolo ci
spinge e riflettere sulle piccole manie che tutti ci portiamo dietro e che
troppo spesso facciamo finta di non vedere, perché evitiamo il confronto,
restando concentrati sulla nostra individualità.
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