“Exit”, dall'1 al 6 aprile al Teatro Bellini di Napoli

Il dramma di coppia secondo Paravidino
Servizio di Federica De Cesare

Napoli - Al suo terzo anno di tournée nazionale Exit approda al Teatro Bellini. La commedia dolce-amara del regista piemontese ripercorre le dinamiche di una coppia che, dopo molti anni trascorsi insieme, si trova a dover fare i conti con divergenze e malumori che insidiano il rapporto.

L'aspetto psicologico dei personaggi gioca quindi un ruolo centrale in un opera che, anche attraverso i dialoghi, stimola la partecipazione del pubblico.

Scenografia semplice ed emblematica, nella quale due grandi scritte “Exit” ed “Affari Interni” sottolineano la continua tensione tra il restare e l'andare via, tra il continuare ad essere un'unità condivisa piuttosto che scissa.


Exit ha ricevuto grande consenso di pubblico. Un successo riconducibile al tema stesso dello spettacolo, riflesso di dinamiche di coppia ampiamente condivise?

Di certo si tratta di situazioni in cui tutti, almeno in parte, ci siamo ritrovati. I personaggi in scena non hanno un vero nome, sono A, B, C, e D; in loro è facile rivedere il proprio amante, la propria ex o rispecchiarsi in problematiche comuni.

In fondo la storia è quella di una coppia in crisi che subisce il peso delle incomprensioni e che, in questo caso, decide di porne rimedio attraverso una ricerca dell'individualità che avviene fuori dal tetto coniugale.

Paravidino, il suo è un occhio disincantato nei confronti dell'amore?

No, per nulla. In scena i protagonisti si amano moltissimo e ricordano con sguardo malinconico i giorni felici vissuti insieme perché, dopo anni, non riescono più a rivivere quei momenti. Sono bloccati in sospesi e non detti, in ripicche e vecchie accensioni.


Lei pone grande attenzione all'aspetto introspettivo dei personaggi, ritiene che la principale difficoltà che una coppia si trova a dover affrontare sia la capacità di crescere insieme conservando allo stesso tempo il proprio Io?

Spesso non si riesce a trovare un equilibrio, o meglio un compromesso, tra amore totalizzante ed individualità del singolo ed ecco che sorgono i problemi.

In questo caso A e B sono alla ricerca di una via d'uscita rispetto ad una vita che non calza più alle loro aspettative. La vita insieme ha nel tempo annientato un'individualità che i protagonisti reclamano adesso a gran voce.

In realtà non esistono regole in amore e ognuno ricerca il tipo di rapporto che più lo appaga: non è detto, ad esempio, che un rapporto più centralizzante sia destinato a finire.

Tuttavia nel momento in cui ci si inizia a rendere conto di certe insofferenze individuali, per cui si percepisce magari la mancanza della propria individualità o non si prova più piacere nel fare determinate cose per amore, allora quell'intorpidimento frutto della passione sta evidentemente venendo meno.


Un teatro che vuole intrattenere e divertire o un mezzo per spingere alla riflessione?

L'intrattenimento non esiste, la vita stessa è intrattenimento. Lo spettacolo porta in scena una situazione di vita reale, che rispecchia l'ironia dolce-amara dell'esistenza stessa.


31 marzo 2014


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