UNA SERATA CON ALBERT CAMUS - LA CADUTA (prima parte) / IL MALINTESO (seconda parte)
LA CADUTA
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Napoli Teatro Festival Italia - Institut Franҫais de Naples, 23 e 24
giugno 2018 ore 18,00
Servizio di Rita Felerico
Servizio di Rita Felerico
Prima
parte di un progetto ideato e curato nelle riduzioni da Renato Carpentieri, l’appuntamento pomeridiano messo in scena nei giardini dell’Istituto
di cultura Francese è un monologo, tratto da ‘La Caduta’ di Albert Camus. Protagonista
Carpentieri, accompagnato dal violoncello di Federico Odling, autore dei brani
musicali. Pubblicato nel 1956, un anno
prima che Camus ricevesse il Premio Nobel e quattro anni prima della sua morte,
“La caduta” narra della pubblica confessione di un ex-avvocato di successo,
l'avvocato Jean-Baptiste Clamence. Jean-Baptiste si auto-accusa, ironicamente, cercando
di distaccarsi da sé, come indifferente, come osservandosi allo specchio, mettendo
allo scoperto colpe, debolezze, smascherando i suoi egoismi, il suo lato
oscuro. Spesso tutti, nell’illusione di difenderci, ci serviamo e indossiamo
una maschera per apparire e mostrarci forti, capaci di affrontare cinicamente
la realtà, così accade anche per il Carpentieri
/ Jean – Baptiste Clamence, il quale si definisce “giudice penitente”, colui il
quale nell’elaborare i propri peccati in pubblica confessione, si scontra inevitabilmente con i sentimenti e
quindi con la nostalgia, l’innocenza, l’abbandono nella fiducia dell’altro,
sentimenti dai quali si è coinvolti ma dai quali – avverte - occorre mantenersi
alla larga. Strepitoso il nostro Renato fresco del David di Donatello; in
questa piena ripresa della parola, in questo messaggio di perfetto teatro
raggiunge una ancora più intensa e libera espressività interpretativa, in grado
di trascinare lo spettatore, con grande
naturalezza e con il fascino del suo tono, al pensiero, alla prismatica profondità del
dubbio. Il tempo scorre veloce nel giardino protetto dell’Istituto Francese, trasformandosi
nell’ immaginazione in un bar, luogo dove gli incontri possono accadere sul filo
della sincerità: gli avventori passano, quanti di loro si potranno rincontrare?
Qui confessarsi, andare allo scoperto è più facile; e il nostro protagonista
fino alla fine ci trascinerà in una altalenante atmosfera di sincerità e
diffidenza, così come accade nelle relazioni sociali, che così mostrano la loro
incapacità di rivelare e svelarsi per quello che sono veramente.
un progetto di Renato
Carpentieri
con Renato Carpentieri
con Renato Carpentieri
regia Renato
Carpentieri
musiche Federico Odling
musiche Federico Odling
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IL MALINTESO
Napoli Teatro Festival Italia - Galleria Toledo 23 e 24 giugno 2018 ore 21,00
Esordio teatrale di
Camus, del 1943, il testo narra del ritorno nella sua città natale – dopo aver vissuto lontano, oltreoceano, per
ben venti anni – di Jean; ritrova una
città assediata dai tedeschi, appiattita nella sua socialità dalla violenza
della guerra,chiusa a qualsiasi moto di compartecipazione. E’ questa l’ atmosfera nella quale hanno
continuato a vivere – dopo la morte del padre – la madre e la sorella. Jean
vuole renderle felici, renderle partecipi della ricchezza che ha accumulato,
condividere con loro la gioia della sua felicità, conquistata anche attraverso
l’ amore di Maria, la moglie. Ma la
povertà, le sopraffazioni hanno cancellato ogni umanità nella madre, nella sorella e nel vecchio
servitore: vivono uccidendo gli avventori dell’albergo che gestiscono per impadronirsi
del loro danaro, accumularlo, per fuggire e vivere vicino al mare. Jan non vuole svelare subito la sua identità (riconosciuta fin dall’inizio dal vecchio servitore, che la tace fino alla fine
), vuole sorprendere madre e sorella, vuole sorprendere se stesso nel momento
del riconoscimento. Ma non riuscirà nel suo intento, anche lui cadrà vittima
dello spietato disegno parentale, cadrà nella rete della bieca strategia,
vittima di un malinteso?
E’un testo carico di
ombra, dove sullo sfondo si consuma una tragedia familiare, l’intricato gioco
materno / filiale dove il male, più volte reiterato, ha messo a tacere
comunicabilità e sguardo rivelatore. Un testo
che sprigiona malessere e moti di rifiuto, che lo spettatore segue con
ansia repressa fino alla fine, sperando in una ‘redenzione’. Ma tutto ciò non
avviene; il vecchio servitore (Renato Carpentieri) magistralmente attraversa
la scena in silenzio, con lunghi studiati decisi passi e movimenti come a definire di volta in volta, senza
parole, lo spazio dell’anima e dell’azione. Indifferente ad ogni emozione,
l’unica battuta da lui pronunciata è un
deciso, altisonante no, un rifiuto senza ripensamenti alla richiesta di aiuto
da parte della giovane moglie di Jan, alla fine della tragedia ormai consumata.
Intorno al silenzioso e cocciuto servitore ruotano gli altri personaggi,
meccanicamente agiti in uno schema di scelte e azioni nelle quali si impegolano
le loro criticità, di persone, dei loro inconsci traumi. Bella la prova dei
giovani attori, che con convinzione cercano
di immedesimarsi nei personaggi e nella difficoltà del costrutto; efficaci i giochi di luce, la
scenografia, i costumi. Alla brava Mandruzzato, interprete dell’altro
personaggio chiave, oltre a quello del servitore, la madre, manca - ad una prima lettura - una
maggiore intensità comunicativa o è questa una scelta interpretativa?
Potremmo chiederci, perché Camus? In epoca di passioni
tristi e di azzeramento delle creatività, è forse necessario ripercorrere il
cammino di chi l’ombra l’ha attraversata con dolore e speranza.
con Renato Carpentieri, Ilaria Falini, Valeria Luchetti, Maria Grazia Mandruzzato, Fulvio Pepe
regia Renato Carpentieri
scene Arcangela Di Lorenzo
costumi Annamaria Morelli
disegno luci Cesare Accetta
musiche Federico Odling
direzione di scena Amedeo Carpentieri
assistente alla regia Serena Sansoni
produzione Associazione culturale “IL PUNTO IN MOVIMENTO”
con Renato Carpentieri, Ilaria Falini, Valeria Luchetti, Maria Grazia Mandruzzato, Fulvio Pepe
regia Renato Carpentieri
scene Arcangela Di Lorenzo
costumi Annamaria Morelli
disegno luci Cesare Accetta
musiche Federico Odling
direzione di scena Amedeo Carpentieri
assistente alla regia Serena Sansoni
produzione Associazione culturale “IL PUNTO IN MOVIMENTO”
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