“DIARIO DI UN PAZZO” di Mario Moretti liberamente ispirato all’omonimo racconto di Nikolaj Vasìlevic Gogol con Nando Paone
Napoli Teatro Festival Italia -
Teatro Galleria Toledo 1 e 2 luglio 2018
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Servizio di Pino Cotarelli
Napoli – Eccellente
prestazione di Nando Paone nel “Diario
di un pazzo”, rappresentato al Teatro Galleria Toledo il 2 luglio scorso, che dimostra le
capacità dell’attore di sapersi cimentare anche con testi impegnati. Il testo liberamente
ispirato al racconto “Memorie di un pazzo”
di Nikolaj Vasìlevic Gogol, racconto scritto nella forma di diario, è risultato
nelle corde dell’attore, sia per le parti in cui emerge la follia del
personaggio, dove Nando Paone ricorre alla sue naturali doti da caratterista, sia per le parti in cui sfoggia
la sua improbabile lucidità. E’ la storia di un piccolo funzionario pubblico Aksentij
Ivanovic Popriščin, dalla monotona esistenza impiegatizia, che nutre un
impossibile amore per la figlia del direttore. Servilismo ed ammirazione per l’irraggiungibile
direttore per il quale Popriščin ogni giorno tempera le innumerevoli matite in
bella mostra, allineandole sulla sua scrivania. Sono proprio le frustranti e ripetitive
attività e la vita inutile e senza motivazione, che lo portano alla pazzia. E
nella pazzia si convince di dover ricoprire l’incarico di re rimasto vacante e
si proclama, in gran segreto, re di Spagna, anche per poter finalmente ambire alla
mano della figlia del direttore. Nella sua follia però scopre, dopo aver sottratto
alcune lettere scritte dalla cagnolina Maggie, il disinteresse della ragazza e il
nomignolo “scarafaggio” che gli viene affibbiato a sua insaputa. Non può allora
che concentrarsi a firmare i documenti come Ferdinando VIII e mettersi al
lavoro sulla sua divisa da consigliere titolare per farne un manto regale. E’ ormai
completamente pazzo quando viene portato al manicomio che a lui sembra la corte
spagnola.
Condivisibili
le osservazioni del regista Alessandro Maggi “La follia, dunque, diventa l’unica
scappatoia per un uomo miserabile e senza qualità che, in modo quasi
paradossale, riconquista alcuni tratti di umanità proprio quando perde l’uso
della ragione: un vero e proprio atto d’accusa nei confronti dell’eccessivo
potere della pubblica amministrazione, con l’improduttiva pedanteria delle
consuetudini, delle forme, delle gerarchie; uno spettacolo in cui il pazzo di
Gogol’, grazie alla multiforme vis comica e alle malinconiche venature
interpretative di Nando Paone, si erge a simbolo di un mondo burocratico che
viene messo efficacemente in discussione”.
Commuovente il
momento finale di lucidità di Aksentij Ivanovic Popriščin, mentre supplica la
mamma quando la intravede da lontano, di liberarlo dal supplizio che subisce in
manicomio; poi subito l’ultima amenità che ribadirà il suo stato di follia, che chiuderà
la rappresentazione di un’ora e venti minuti molto applaudita dal numeroso
pubblico intervenuto.
di Mario Moretti
liberamente ispirato all’omonimo racconto di Nikolaj Vasìlevic Gogol
con Nando Paone
regia Alessandro Maggi
Scene Sabrina Cuccu
Luci Loïc François Hamelin
Musiche originali Alessandro Olla
produzione Sardegna Teatro
liberamente ispirato all’omonimo racconto di Nikolaj Vasìlevic Gogol
con Nando Paone
regia Alessandro Maggi
Scene Sabrina Cuccu
Luci Loïc François Hamelin
Musiche originali Alessandro Olla
produzione Sardegna Teatro
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