LA NUOTATRICE
Napoli Teatro Festival Italia - Teatro Sannazaro
25 giugno 2018 ore 21,30
Servizio di Rita Felerico
Una storia vera,
tratta dal testo di Bill Broady; scrittura serrata, ricca di forti immagini,
parole che narrano sì di gioie, ma soprattutto di dolori, ferite. E’ una storia
‘La Nuotatrice’ di sport al femminile, dove la protagonista, una anonima farfallista della quale si sa solo
che aveva vinto i campionati del Commonwealth,
è spodestata dal podio delle Olimpiadi
con l’inganno da due atlete
tedesche e da una russa. “La mia nuotatrice – dichiara Pamela in una
intervista su l’Avvenire - racconta il “rovescio della medaglia”, di
come il doping e poi l’abuso fisico e mentale – subito dal suo coach e
dall’agente che la sfruttava a fini pubblicitari – l’abbiano fatta affondare, trascinandola negli
abissi...Ma racconta anche l’altra
faccia di quella stessa medaglia che è lo sport, ed è il gran bene che genera .
Un bene che sperimento anche io tutti i
giorni con la mia squadra di canottaggio e con i miei “voli” solitari in acqua,
un elemento naturale che è sinonimo di libertà e di respiro vitale”.
Non avrebbe potuto resistere fisicamente se non fosse stata una sportiva Pamela; dopo
la morte del marito infatti ha ritrovato nello sport e nei suoi benefici - riscoperti camminando forzatamente in una giornata romana di blackout – la
giusta dimensione ed il giusto equilibrio fisico e mentale. Oggi con la sua
squadra di canottaggio condivide momenti di fatica e di gioiose vittorie. Aveva già con ‘Il mio Coppi’recitato pedalando
nell’interpretare Maria, la sorella del grande campione, un successo da
aggiungere a quello conquistato interpretando la Eleonora Duse e ai tanti con
Strehler, i Teatri d’Europa, i fratelli Taviani,Paolo Sorrentino.
Mitica Pamela, splendida sessantenne che all’esercizio fisico
abbina la sua arte interpretativa e
attoriale ; assieme alle bracciate ben
assestate nell’aria sul palco del Sannazaro, la sua voce - per nulla affaticata dal lavorio fisico - comunica
la drammaticità della vicenda, quella di una donna che con il nuoto ha creduto
di fuggire da se stessa, dal suo essere
donna e che ha usato il nuoto come strumento di possibile rivincita , donna
che ritrova solo nell’acqua e con
l’acqua un rapporto silenzioso e insieme
armonioso con se stessa. E’ il suo
elemento naturale l’acqua , l’elemento da cui attingere la forza del
cambiamento.
Anche Pamela “usa” l’acqua del Tevere per allenarsi, nel corpo e
nello spirito; sappiamo che affronterà –
ma non è una gara – la traversata dello Stretto di Messina . E l’acqua- di cui
non avrebbe potuto farne a meno- è presente in questo affascinante reading di
debutto al Napoli Teatro Festival ,è in scena, magicamente viene allo scoperto, invade lo
spazio del palcoscenico da dietro i veli, dove il flauto e le percussioni della francese
Odile Barlie la rendono vera. La
scenografia scarna ma efficace (plastica trasparente azzurra, una corda e una
scaletta) è di Trisha Palma, allieva dell’Accademia di Belle Arti di Napoli.
reading dal
testo di Bill
Broady
con Pamela Villoresi
adattamento Antonio Marfella
creazioni sonore con acqua eseguite da Odile Barlier
scene Trisha Palma
regia Gigi Di Luca
produzione La Bazzarra
con Pamela Villoresi
adattamento Antonio Marfella
creazioni sonore con acqua eseguite da Odile Barlier
scene Trisha Palma
regia Gigi Di Luca
produzione La Bazzarra
©Riproduzione
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