“Le cose sono cambiate” - scritto e diretto da Cetty Sommella
Al Teatro Piccolo
Bellini di Napoli dal 28 ottobre al 6
novembre
Napoli - A Napoli si sa ridere e si apprezza
la scrittura teatrale che apre e lascia spazio alla comicità degli interpreti;
il Piccolo Bellini inaugura la sua stagione
2016 / 2017 con un testo che pur toccando temi quali l’amore, il sesso, il tradimento sentiti, visti e rivisti nelle più svariate
modalità, possiede un tocco di intuitiva modernità.
Grazie ai due giovani interpreti – Biagio Musella e Marco Montecatino, i quali incarnano due opposti modi di affrontare la vita e i suoi ‘problemi’ - al loro felice connubio in palcoscenico,alla loro intesa attoriale, anche gli argomenti più ‘scabrosi’ o quantomeno più ‘importanti’ coinvolgono il pubblico in una lettura leggera e divertente. Spostando l’attenzione, al termine della messa in scena, con molta eleganza su un pensiero fino a qualche tempo fa quasi ‘tabù’: l’identità sessuale e il difficile rapporto, per noi contemporanei, con il nostro corpo,usato e abusato da pubblicità e superficiali rapporti.
Oggi, poi, non si ‘vuole invecchiare’ ( ma quanti anni ha si chiede Fulvio, l’amico del protagonista, il mite biologo /botanico Francesco, osservando una delle entreneuse introdotte nella casa del ‘depresso per amore’ al solo scopo di farlo guarire ); oggi al sesso è dato giocare, come per il denaro, una funzione primaria per il riconoscimento dei ruoli sociali. Un antico leitmotiv, solo che oggi si sono scardinate delle certezze, delle sicurezze.
servizio di Rita Felerico
Grazie ai due giovani interpreti – Biagio Musella e Marco Montecatino, i quali incarnano due opposti modi di affrontare la vita e i suoi ‘problemi’ - al loro felice connubio in palcoscenico,alla loro intesa attoriale, anche gli argomenti più ‘scabrosi’ o quantomeno più ‘importanti’ coinvolgono il pubblico in una lettura leggera e divertente. Spostando l’attenzione, al termine della messa in scena, con molta eleganza su un pensiero fino a qualche tempo fa quasi ‘tabù’: l’identità sessuale e il difficile rapporto, per noi contemporanei, con il nostro corpo,usato e abusato da pubblicità e superficiali rapporti.
Oggi, poi, non si ‘vuole invecchiare’ ( ma quanti anni ha si chiede Fulvio, l’amico del protagonista, il mite biologo /botanico Francesco, osservando una delle entreneuse introdotte nella casa del ‘depresso per amore’ al solo scopo di farlo guarire ); oggi al sesso è dato giocare, come per il denaro, una funzione primaria per il riconoscimento dei ruoli sociali. Un antico leitmotiv, solo che oggi si sono scardinate delle certezze, delle sicurezze.
Con una ‘risata’ ritorna infatti il mito
dell’uomo androgino, né maschio né femmina, per il quale il “sesso non è la cosa più importante per amare”
, dice più volte l’abbandonato e inconsolabile Francesco, rimbeccato con forza e convinzione diametralmente
opposta da Fulvio e dal suo pulpito di
ambigua lesbica dalla portiera
Fortuna, invadente e sanguigna popolana
addetta alla cura materiale dello sfortunato.
Fulvio ha moglie e figli ma tradisce la sposa,
mentre Francesco è un fedelissimo, lasciato non solo da Fiorella , l’attuale
fidanzata , ma anche dalle sue precedenti compagne, una delle quali lo ha
piantato per un aitante Masai, ben dotato e dalle qualità amatorie
ineccepibili. Il tradimento sembra essere un dato acquisito, certo, quasi
‘naturale’, come si deduce anche dalle parole delle due ‘signore poco di buono’
introdotte da Fulvio, tradimento che nasce da un’ unica ossessiva motivazione :
l’insoddisfazione sessuale.
Ma le
cose sono cambiate; e Fiorella ritorna, dopo la fuga dal fedele
fidanzato, portando con sé la nuova
verità.
Si può fare a meno del sesso? si può aspirare
a divenire un uomo/donna per abbandonare contrasti e lotte di coppia? Non ci
sarebbe più tradimento, né gelosia, e l’amore potrebbe filare sempre ‘liscio’.
Ma ne siamo proprio convinti?
L’allestimento scenico di Nando Paone e Cetty
Sommella, aderente e necessario al godibile dialogo e alle azioni dei
protagonisti fa da sfondo alle piacevoli prove di Federica Sammarco, Sabrina
Fusco, Serena Ferraiuolo, della stessa Sommella e all’incastro degli ‘scontri
verbali’ dei due giovani protagonisti.
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