“DITEGLI SEMPRE DI SI” di Eduardo De Filippo – regia di Franco Pinelli

al Teatro Mario Scarpetta di Ponticelli dall’8 al 24 gennaio 
 

Servizio di Antonio Tedesco

 

Napoli – La storia di Ditegli sempre di sì, il testo di Eduardo datato 1927, ma probabilmente scritto in prima stesura in tempi precedenti e poi notevolmente modificato  nelle successive messe in scena, è, sostanzialmente, una variazione sul tema della follia. La follia vera e quella simulata, la follia della vita e quella del teatro. Non a caso il protagonista, Michele Murri, che nonostante un anno di permanenza in casa di cura, fatica a mettere a fuoco la realtà, o meglio, il linguaggio che la esprime, che spesso si serve di iperboli e di immagini figurate che egli invece interpreta alla lettera, trova come quasi naturale contraltare Luigi Strada, giovane aspirante attore e poeta, infatuato dell’arte, più che artista vero. Questi, contrariamente a lui, finge deliberatamente (risate, pianti, stati d’animo contrastanti) per ottenere, appunto, “l’effetto artistico”. Ma, nel sottofinale della commedia (prima che l’intreccio si sciolga definitivamente) i ruoli si scambiano e sarà il giovane Strada ad essere ritenuto pazzo, e non Murri che pazzo lo è davvero.

Come si vede, già in quest’opera giovanile, l’intreccio tra vita e teatro, che ha caratterizzato molto del lavoro di Eduardo, specie quello più influenzato da Pirandello, è ben presente, e ha assunto sempre maggior rilievo man mano che il testo si è modificato ed evoluto nelle successive rappresentazioni. Pur senza perdere, per questo, la sua matrice principale di commedia    godibile e grottesca, aperta a innesti e invenzioni che ne arricchiscono la portata e il contenuto. Come avviene in questa versione andata in scena al Teatro Mario Scarpetta, per la regia di Franco Pinelli, che inventa gags e caratterizza in maniera originale alcuni personaggi (il dottore, ad esempio, che darà spunto ad un tormentone molto atteso e gradito dal pubblico) ma senza tradire lo spirito del testo, anzi sfruttandone in maniera creativa la sua struttura aperta. Così anche il confronto di Michele Murri (ben interpretato dallo stesso Franco Pinelli) con Luigi Strada (un ottimo Domenico Pinelli) assume nuove sfumature, quasi un duello attoriale a colpi di rapidi scambi e fulminanti battute e non senza spunti di felice improvvisazione. Buona la prova anche di tutti gli altri componenti la Compagnia, a partire da Marina Moscatelli che disegna una Teresa Lo Giudice, sorella di Michele, più lucida ed equilibrata di quella un po’ svampita concepita da Eduardo, e Carlo Maratea che dà i giusti toni bonari, ma all’occorrenza anche irosi, al personaggio del “padrone di casa” Giovanni Altamura. Con loro, sulla scena, Giulia Minervino, Ciro Pauciullo, Lucrezia Di Fiore, Stefano De Luca, Giovanni Striano, Maria Paola Marino Lina Pirce, Antonio Imperato, Anna Lauro. Tutti lungamente, e meritatamente, festeggiati dal partecipe e caloroso pubblico del Teatro Mario Scarpetta.

 

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