“Dalla parte di Zeno” – di Valeria Perrella - regia di Andrea Renzi
Al teatro San Ferdinando dal
20 gennaio al 7 febbraio
Servizio
di Francesca Myriam Chiatto
Napoli – “Dalla parte di Zeno” è una commedia del tutto
fuori dal comune, in cui niente è come sembra e in cui il pubblico stesso,
senza rendersene conto, è sulla scena. Eh si, perché appena si entra in platea
o si sale ai palchetti si nota, quasi subito, una vera e propria scenografia
allestita intorno agli stessi spettatori, come a circondare quelle poltroncine
rosse che ospitano le persone in attesa
di assistere allo spettacolo. Nella fattispecie, la rappresentazione offerta
dagli attori che interpretano i condomini del “Parco Zeno Cosini”, chiamato
così perché esso è, in effetti, la… coscienza di Zeno. O meglio è la sua testa,
la sua mente, il suo cervello abitato da pensieri, che sono quegli strani, ma
simpatici inquilini , ostili tra loro, ma in realtà indissolubilmente legati.
Arrivati uno dopo l’altro negli anni, dalla nascita di Zeno fino ad ora, essi
non devono far altro che ricordare, si, ricordare ciò che deve ricordare Zeno,
ciò che ha ricordato e che ricorderà, guardando sul palcoscenico del teatro,
che è il palcoscenico della sua vita, quell’uomo così bizzarro e insicuro di sé
che ora scopre di essere adottato e di essere quindi, ancora una volta, altro
da quello che credeva di essere, nella sua già complicata esistenza. Gli
inquilini, senza nome, senza età, ma solo con un ruolo addosso, abitano ognuno
la propria casa, la propria stanza e dialogano, alternando il dialetto
napoletano all’italiano, con qualche spruzzata di veneziano, chiusi
perennemente in quel condominio-animo, fino a “sfociare” nel momento più temuto
da ogni buon cittadino che si rispetti e che viva in un qualunque fabbricato
plurifamiliare: l’assemblea di condominio, in cui ognuno, si sa, dà il peggio
di sé. E sono proprio queste assemblee, corrispettivi delle sedute di Zeno, in
cui l’amministratore-psicologo manda fuori qualche “pensiero” di volta in
volta, per liberare la testa di Zeno da un’esagerata, inutile confusione, ormai
diventata insostenibile ed esteriorizzata con le scosse di terremoto che fanno
tremare il “palazzo”. Valeria Perrella, autrice del testo (che ha firmato anche
le canzoni insieme a Federico Odling), ha ideato l’espediente del condominio
proprio grazie alla suggestiva forma del teatro, incastonato in un palazzo e
del suo foyer avvolgente, che “ricorda la scatola cranica”. Il regista, Andrea
Renzi, scrive: “Ho avuto il piacere e l’ onore di coordinare la creatività di
una compagnia di attori magnifici […]”. Attori come Antonella Stefanucci,
Giovanni Ludeno, Giorgia Coco, Carmine Borrino, Mascia Musy , Tonino Taiuti,
Alessandra Borgia, Antonello Cossia e
Cristina Donadio. Le luci sono di Cesare Accetta, i costumi di Ortensia De
Francesco, le scene di Luigi Ferrigno e la produzione del Teatro Stabile di
Napoli. Il lieto fine, per il genere
stesso e per l’ottimismo e l’umanità che si vogliono restituire alla vita, è
d’obbligo.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Commenti
Posta un commento