Angela Pagano incontra Beckett e Lluìs Pasqual

Finale di partita per il Napoli Teatro Festival Italia
Servizio di Andrea Fiorillo

Napoli – Sarà in scena il 9 e il 10 giugno, al Teatro Nuovo, nell’ambito del Napoli Teatro Festival, Finale di partita di Samuel Beckett, per la regia di Lluis Pasqual. Il regista spagnolo torna a Napoli dopo il successo ottenuto nell'edizione del 2011 del Festival con La casa di Bernarda Alba, di Garcìa Lorca.

Lo spettacolo che, come lo stesso Pasqual afferma, segnerà l’incontro tra Napoli e il grande autore irlandese, vedrà in scena quattro attori, tutti napoletani, quali Lello Arena, Stefano Miglio, Gigi De Luca e  Angela Pagano.

Angela Pagano, Samuel Beckett segna una nuova tappa nella sua ricca carriera costellata d’incontri con i grandi del nostro teatro, quali Eduardo e Peppino de Filippo o Patroni Griffi, solo per citarne alcuni. Come è stato il suo approccio con questo testo?

In realtà il mio approccio non ha avuto nessuna differenza rispetto al modo solito che ho di avvicinarmi ad un nuovo lavoro. Non sono d'accordo quando si pensa che per mettere in scena un testo di tale portata bisogna avere un approccio intellettuale o complesso. La semplicità e lo studio rendono tutto immediato e comprensibile, senza nessuna elucubrazione mentale.

Quanto della sua esperienza e del suo essere napoletana ci sarà in questa versione di “Finale di Partita” diretta da Pasqual?

Lo spettacolo sarà recitato in lingua con, al più, qualche semplice inflessione dialettale, ma senza neanche calcare troppo la mano in questo senso. Quello che però si ritrova nel testo, e nello stesso tempo c'è nel mio e nel nostro essere napoletani, è quella particolare ironia di cui Beckett si serve. Quasi una pratica quotidiana necessaria per chi si confronta con certe drammaticità, ma anche assurdità, del vivere, e senza la quale sarebbe veramente difficile venirne fuori.

Che impatto crede possa avere questo spettacolo per il pubblico partenopeo?

Credo fermamente che i festival di teatro siano manifestazioni indirizzate soprattutto a chi ama quest’arte, la frequenta, la conosce, ne ha dimestichezza. Chi verrà a vederci e ad ascoltarci, quindi, sarà preparato e saprà bene cosa ha scelto. Se andrà via contento significherà che abbiamo fatto un buon lavoro, perché di sicuro non ci rivolgeremo ad un pubblico di sprovveduti

Questa avventura ha portato qualcosa di nuovo o di diverso alla sua già così straordinaria carriera?

In realtà, ogni volta che si comincia un nuovo lavoro è sempre e comunque un'avventura che arricchisce, e questa è anche la forza e la bellezza del mestiere. Ho accettato di prendere parte al progetto, nonostante la mia sia una partecipazione speciale per un piccolo ruolo, per ben quattro motivi, tutti importanti allo stesso modo: perché sono stata chiamata dal direttore De Fusco, perché avrei lavorato con le parole ed i silenzi di un grande drammaturgo contemporaneo, Samuel Beckett, perché sarei stata diretta da un grandissimo regista, Lluis Pasqual, e perché mi sarei confrontata in scena con un grande attore nonché un amico, Lello Arena. Con tali presupposti, non avrei mai potuto rinunciare a questa meravigliosa esperienza.

 

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