RISATE DI GIOIA - STORIE DI GENTE DI TEATRO da un’idea di Elena Bucci, progetto, elaborazione drammaturgica, interpretazione e regia Elena Bucci, Marco Sgrosso

Per Campania Teatro Festival - Capodimonte – Cortile Della Reggia (Porta Grande) 24, 25 Giugno 

Servizio   di  Rita  Felerico


Parlare di teatro, in un  teatro vuoto, quasi dismesso, per far rivivere il suo senso e significato attraverso gli episodi di vita  di registi, attori e dei loro protagonisti, creature e personaggi nei quali immedesimarsi più che imitarli, farli rivivere senza sfiorare il puro e semplice ricordo ma renderli parte vivente di una storia che è quella del teatro e quindi anche e soprattutto la nostra. Ispirato  a  Il teatro all’antica italiana di Sergio Tofano,  alla Antologia del grande attore di Vito Pandolfi,  a Follie del varietà di Stefano De Matteis  e a epistolari, biografie e autobiografie di gente di teatro, Risate di gioia, storie di gente di teatro è un piccolo capolavoro, che solo attori come Elena Bucci e Marco Sgrosso potevano rendere in tutta la sua ‘ realtà da palcoscenico’. Il rimando al contrastato  film di Mario Monicelli con Totò e Anna Magnani ripreso tutto nel titolo ( Risate di gioia, appunto ) è solo un pretesto. 

Tortorella, Elena Bucci, e Umberto, Marco Sgrosso, ripercorrono la storia del teatro in un presunto tempo di pandemia che ha visto svuotati e senza vita quegli spazi che sono cuore pulsante della società, quei teatri che si riempiono ogni sera dei sogni, dei dolori , delle speranze, dei pensieri, della rabbia di tutti e in cui tutti si riconoscono. Risate di gioia, per i giovani che non hanno ‘visto dal vero’ beniamini come Totò, Anna Magnani, Eleonora Duse ma che tramandati dai bravi Tortorella e Umberto riescono a conoscere e a comprenderne l’espressività. Risate di gioia ma malinconiche per chi  li ha visti calcare le scene, anche solo negli anni dell’ adolescenza. ”Nonostante la corsa veloce del nostro tempo, nonostante i silenzi siano spesso sovrastati dalle urla, basta guardare sotto la superficie delle cose per ritrovare intatta, come allora, la potenza de teatro, che trasforma e rivela”, si legge nelle note di regia. E gli spettatori hanno attraversato il tempo, annullando ogni fretta; intenso il monologo su Pulcinella, come quello iniziale della Elena Bucci che introduce in un tempo che è poi quello dell’anima. In teatro vita e morte viaggiano insieme, amore e odio si  contrastano  ma vivono insieme, e dall’antichità fino ad oggi si perpetuano in forme diverse ma convergenti i gesti e i modi del pubblico e degli attori : questo rende il teatro arte senza tempo, affascinante seduzione di parole che per gioco di finzione dicono la verità. Con pochi oggetti, con accorti fasci di luce lo spettacolo ruota intorno ad Elena e Marco, frequentatori della compagnia di Leo de Berardinis, loro Maestro, che con Le belle bandiere da anni sperimentano laboratori, scritture originali, la messa i scena di classici, la loro rilettura e la commistione dei vari generi artistici.

  

Nota

Risate di gioia   il  progetto de   Le belle bandiere

Da diversi anni stiamo riordinando l’archivio cartaceo, fotografico e audio video della compagnia. Il denso materiale ha acuito il desiderio di raccontare una storia ricca di progetti e spettacoli, ma anche di incontri, a partire da quello, fondamentale, con il nostro maestro, Leo de Berardinis. È un racconto che pare a tratti inventato per le sue imprevedibili bellezze e asperità, proprio come quelli che stiamo registrando dalla voce di molti compagni di lavoro: parla di spazi ritrovati, collaborazioni magiche, ascolto e trasformazione dei luoghi, fino ad arrivare alla vivida stranezza del presente, che ci rende testimoni di un cambiamento che siamo chiamati a documentare.  Abbiamo iniziato un percorso di montaggio di vecchi materiali audio video, di riprese di luoghi, di interviste ad artisti del teatro, ma anche di riprese relative ad altre arti e mestieri in cerca delle condizioni per continuare ad esistere con grazia. Questo lavoro ha dato origine ad un sito, a un archivio in parte visibile al pubblico e a una serie di brevi documentari, ai quali si aggiungerà quello realizzato a partire dalle prove di questo spettacolo. Abbiamo oggi Università, studiosi competenti e sensibili, critici attenti e appassionati che si occupano del teatro da un punto di vista storico e teorico e ci regalano interpretazioni illuminanti del percorso di alcuni artisti. Abbiamo interviste di attori famosi e spesso di valore, quasi sempre però legati al cinema e alla televisione e per questo al centro dell’attenzione dei media. Al tempo stesso registriamo un’attenzione molto minore di radio, televisioni e giornali per gli artisti che si occupano esclusivamente di teatro, danza, musica, senza curarsi di rimbalzare su media e social. Siamo felici che esistano saggi, studi, echi mediatici, ma ci manca la voce di molti attori, famosi e meno famosi. Ci mancano le impressioni degli scrittori e degli altri artisti sugli spettacoli, i loro scritti, le lettere, un patrimonio di informazioni abituale fino al secolo scorso; ci manca anche quell’editoria dell’aneddotica anche a tratti agiografica e fuori dalle righe, ma che una volta lasciata decantare, può raccontare di sfumature della vita che a volte sfuggono a studi più rigorosi e diventare fonte di ispirazione per chi pratica, ama e segue il teatro.


RISATE DI GIOIA - STORIE DI GENTE DI TEATRO

ISPIRATO ALLE OPERE IL TEATRO ALL’ANTICA ITALIANA DI SERGIO TOFANO DETTO STOANTOLOGIA DEL GRANDE ATTORE DI VITO PANDOLFIFOLLIE DEL VARIETÀ DI STEFANO DE MATTEIS, MARTINA LOMBARDO E MARILEA SOMARÈ, E AD AUTOBIOGRAFIE, BIOGRAFIE, EPISTOLARI DI GENTE DI TEATRO
DA UN’IDEA DI ELENA BUCCI
PROGETTO, ELABORAZIONE DRAMMATURGICA, INTERPRETAZIONE E REGIA ELENA BUCCI, MARCO SGROSSO
DISEGNO LUCI LOREDANA ODDONE
DRAMMATURGIA E CURA DEL SUONO RAFFAELE BASSETTI
SCENE E COSTUMI ELENA BUCCI, MARCO SGROSSO
ASSISTENTE ALL’ALLESTIMENTO NICOLETTA FABBRI
COLLABORAZIONE AI COSTUMI MANUELA MONTI
PRODUZIONE CENTRO TEATRALE BRESCIANO, EMILIA ROMAGNA TEATRO FONDAZIONE, LE BELLE BANDIERE

*Foto di Ivan Nocera

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