I SEGRETI DELLA DANZA ideazione e moderazione di Luciano Cannito
PICCOLO BELLINI 30 aprile 2019
Servizio di Pino
Cotarelli
Napoli
– Emma
Cianchi e Manuela Barbato, alla guida artistica della sezione danza del Teatro
Bellini, in occasione della Giornata mondiale della Danza, hanno voluto ospitare
un incontro spettacolo con Luciano Cannito, dando al pubblico la possibilità di
interazione con il noto artista, affermato coreografo e regista. Il numeroso pubblico
presente, in prevalenza giovani fra cui molti addetti ai lavori, ballerini,
studenti d’accademia, proprietari di scuole di ballo, etc. non hanno deluso le
aspettative quando Luciano Cannito ha cominciato ad intervistare simpaticamente
alcuni di loro, forse anche per saggiare la loro preparazione su alcuni principi
basilari della danza. L’artista, in un continuo dialogo con il pubblico che si
è dimostrato attento ed interessato, ha proceduto con la spiegazione della
differenza fra danza e balletto, di come si arrivò dalla danza di corte al
balletto, alla nascita delle prime scuole di danza (Ballett Royale de la Nuit,
Accademia Royale de Danse, Scuola di danza dell’opera di Parigi); ha definito il
secolo diciottesimo come il secolo del
balletto perché tutti i teatri del mondo avevano un Corpo di ballo e le
ballerine erano idolatrate, erano figure
etere in un epoca in cui il romanticismo
esaltava amore, sofferenza, ingiustizie, passioni non corrisposte e la danza
era tutta al femminile. Ha accennato poi alla creazione del balletto “La
Silfide” nel 1832 per Maria Taglioni, che fu anche la prima ad utilizzare le
scarpette a punta, ha accennato al balletto “Giselle” creato nel 1832 per
Carlotta Grisi dal padre Filippo. Non si è limitato al solo racconto ma ha utilizzato
contributi video con Carla Fracci per “Giselle”. Ha evidenziato come la
mancanza di strumenti come cellulari, notebook ed applicazioni come WhatsApp o Facebook
comportava necessariamente prendere appunti a mano per trasmettere le
coreografie. Ha evidenziato in un contributo video, la bravura dell’ineguagliabile
Anna Pavlova in “La morte del cigno” degli inizi del novecento e la Dudinskaya in
un documento rarissimo nella “Byadere”. Ha poi sottolineato come Matrius Petipa
è diventato il più grande coreografo dell’ottocento riproponendo “Gisella”
nella versione che viene adottata ai giorni nostri, come per “Coppelia”, “Giselle”,
“Lo schiaccianoci”, “La bella addormentata”, etc... Ma insieme alla teoria ha
voluto mostrare al pubblico la pratica, con l’esibizione dal vivo di Francesco
Mazza in “Jasha” accennando al relativo allenamento, alla forma fisica, ai virtuosismi,
e ai giri alla seconda. Ha quindi mostrato in un contributo video Rudolf
Nureyev mentre a Parigi scappa durante un’esibizione per richiedere asilo
politico. Lo definisce spartiacque per la danza perché rivoluzionò la danza
maschile, evidenziando la sua ineguagliabile bravura in contributi video mentre si cimenta in giri
alla seconda. Poi è la volta di Nijischi, Isadora Duncan, Cunninghaham, Josè
Limon, Martha Graham. Sottolinea perché George Balanchine viene considerato uno
dei maggiori coreografi del novecento. Quindi l’esibizione dal vivo di Chiara Sgnaolin
e Cristiano Zaccaria in passo a due neoclassico ed ancora dal vivo, l’assolo contemporaneo
di Francesco Mazza.
Luciano Cannito ha precisato
nel corso dell’incontro, che i grandi progressi fatti nella danza sono basati
sulla presenza di un passato con le sue peculiarità. Un racconto con iterazione
col pubblico che ha fornito interessanti informazioni difficilmente reperibili nei
libri di testo ed a conclusione dell’incontro una bella sorpresa per il
pubblico il rilascio di un certificato di partecipazione.
I SEGRETI DELLA DANZA ideazione
e moderazione di Luciano Cannito
con i ballerini professionisti: Francesco Mazza, Chiara Sgnaolin, Cristiano Zaccaria del Roma City Ballet company
con i ballerini professionisti: Francesco Mazza, Chiara Sgnaolin, Cristiano Zaccaria del Roma City Ballet company
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