HAPPY CROWN da Riccardo II di William Shakespeare drammaturgia e regia Laura Angiulli
Lo spettacolo Happy Crown, produzione de Il Teatro
Coop/Galleria Toledo per la regia di Laura Angiulli è un adattamento dal dramma
storico Riccardo II di William Shakespeare, in cui si sviluppa
il tema della destituzione di un sovrano, argomento che sarà oggetto di
approfondimento nel prossimo allestimento da Edoardo II di
Christopher Marlowe, parte integrante di un più complessivo progetto.
L’attualità del tema riporta a una necessaria riflessione sulla ciclicità
dei percorsi storici così come si propongono in un cadenzato riproporsi in
ambito politico e sociale.
Happy Crown andrà in scena in differenti e prestigiosi luoghi della città di
Napoli, gentilmente messi a disposizione dal Comune di Napoli e dalla
Soprintendenza ai Beni Culturali – Villa Pignatelli, secondo un programma i cui
dettagli sono consultabili di seguito.
Paolo Aguzzi
Federica Aiello
Michele Danubio
Luciano Dell’Aglio
Alessandra D’Elia
Stefano Jotti
Gennaro Maresca
disegno luci Cesare Accetta
assistente alla regia Flavia Franciosotecnico luci Lucio Sabatino
responsabile di palco Luigi Agliarulo
promozione Lavinia D’Elia
segreteria Francesco Maccarrone Angelica Simeone Roberta Tamburelli
una produzione Galleria Toledo a cura di Rosario Squillace
18- 23 aprile 2017
Complesso Monumentale
San Domenico Maggiore - Sala del Capitolovico San Domenico Maggiore, 18 - Napoli
martedì 18 aprile - ore 19.00
mercoledì 19 aprile - ore 19.00
giovedì 20 aprile - ore 16.00
venerdì 21 aprile -ore 20.00
sabato 22 aprile - ore 20.00
domenica 23 aprile - ore 17.30
25- 29 aprile 2017
Polo Museale Villa
Pignatelli – Sala Verandavia Riviera di Chiaja, 200 - Napoli
martedì 25 aprile - ore 20.30
mercoledì 26 aprile - ore 20.30
giovedì 27 aprile - ore 16.00
venerdì 28 aprile - ore 20.30
sabato 22 aprile - ore 20.30
2-7 maggio 2017
Succorpo della S.S.
Annunziatavia Annunziata, 34 - Napoli
martedì 2 maggio - ore 19.00
mercoledì 3 maggio - ore 19.00
giovedì 4 maggio - ore 16.00
venerdì 5 maggio - ore 19.00
sabato 6 maggio - ore 19.00
domenica 7 maggio - ore 17.30
NOTE DI REGIA
“Tu sai che sono un re. [...] Dov'è la mia corona?Scomparsa, scomparsa.”
(da Edoardo II di Christopher Marlowe)
Una lettura inconsueta che restringe nel
chiuso dell’illustre famiglia di regnanti - ripartita fra York e Lancaster,
tutti discendenti dal prolifico Edoardo III - l’opera drammatica, le cui
vicende attraversano e segnano la storia inglese dell’ultimo decennio del quattordicesimo
secolo.
Riccardo II di York, re a soli nove anni, fa
prova dell’esperienza di governo fino dalla giovanissima età, ma un certo
sentimento adolescenziale mai del tutto abbandonato ne frena il compimento in
una crescita adeguata al ruolo, e ne brucia in un epilogo di tragica caduta le
premesse che si erano proposte con positivi auspici. Egli è fragile nel
temperamento, discontinuo nell’impegno, sposo trasgressivo, sovrano disattento
alle richieste del popolo e alla solidità dello Stato; si circonda di amici
dissoluti, pronti a tradirlo alle prime ombre, per porsi al servizio del nuovo
che avanza.
Bolingbroke di Lancaster è l’antagonista,
cugino coetaneo del re consacrato, abile organizzatore e gestore di un successo
che sarà poi pienamente raccolto. D’altra parte è lo stesso Riccardo a
alimentare le aspirazioni del congiunto e a spianargli la strada, fornendo più
di un’attenuante alle sue mire, poiché alla morte del di lui padre gli ha
confiscato i beni e l’ha mandato in esilio
con pretestuosi motivi.
Ecco dunque con acuto tatticismo abilmente
posto in atto, l’acquisizione di una posizione di tutto vantaggio da parte di
Bolingbroke, che a capo di un folto esercito rientra in patria, acclamato e
sostenuto dal popolo e da gran parte dei Pari del regno.
Re Riccardo è solo. Dei membri della fastosa famiglia restano in
pochi: lo zio Gloucester è stato assassinato – si sospetta, con iniziativa
condivisa dallo stesso Riccardo - , il vecchio Gaunt padre di Bolingbroke è
morto. Non c’è che York, zio di entrambi i contendenti, a opporsi alle pretese
dell’audace aspirante-espropriatore della sovranità, per il necessario richiamo
alle leggi di successione. Ma Bolingbroke vince di netto; il rivolgimento posto
in essere nel tessuto sociale di ogni ceto è ormai troppo avanti. L’anziano York è costretto a favorire con
artificio giuridico la traslazione del regno nelle mani del nipote Lancaster, e
a Riccardo appena trentatreenne tocca in sorte la fine dei re deposti,
assassinati perché sgomberino il campo al nuovo governante.
Anche qui, come in altre storie e luoghi
d’Occidente, tutto si è compiuto con prevedibile cadenza: ascesa, fasti, caduta
in disgrazia, morte.
Il corpo massacrato di Riccardo, simulacro
della sacralità violata, giace ai piedi di Bolingbroke e getta una luce
sinistra sul tempo a venire: non ci sarà pace per chi ha raggiunto nel sangue
le altezze della corona, perché in essa si agitano i fantasmi che inquietano le
notti e avvelenano i giorni di chi impropriamente l’ha posta sul proprio capo.
Il nuovo re è solo; ma di questo l’Autore farà materia per una successiva
opera, specificamente dedicata al tormentato regno di Enrico IV.
informazioni e prenotazioni
081 425824 – 425037
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