“FILM” - di Samuel Beckett – con Buster Keaton - Regia di Alan Schneider

NOTFILM” – Cinesaggio di Ross Lipman
 

Al Lanificio 25 il 6 aprile  2017

 
Servizio di Antonio Tedesco
 

Napoli -  Uomo di teatro, drammaturgo, scrittore, Nobel per la letteratura nel 1969, Samuel Beckett ebbe nel 1965 l’unica esperienza cinematografica della sua carriera artistica. Tecnicamente un cortometraggio (22’), ma che possiamo considerare la sublimazione in pellicola della sua arte teatrale. Dove l’occhio della cinepresa non è, come accade nella maggior parte dei casi “invisibile” e neutrale, ma si trasforma in vero e proprio personaggio. Tanto da essere identificato in sceneggiatura con un nome, “E” (Eye, appunto, occhio), e interagisce fisicamente con l’altro personaggio, che potremmo definire come “coprotagonista”, chiamato “O” (Buster Keaton). “O” come “Object”, oggetto di osservazione essenzialmente, che cerca a sua volta di nascondersi, di sfuggire allo sguardo implacabile di “E”, e di qualunque altro occhio, vivente (ma anche iconograficamente divino) con il quale viene a contatto. Un duello perduto in partenza, anche perché “O”, alla fine, dovrà identificarsi pienamente con “E”, ovvero rassegnarsi  al fatto che è possibile nascondersi al mondo, ma non a se stessi.

Opera limpida e complessa allo stesso tempo, teorema sullo sguardo e sulla percezione che non a caso si intitola semplicemente Film, compendio sintetico quanto geniale ed efficace delle poetiche di Beckett, l’opera in versione restaurata e rimasterizzata è stata presentata giovedì 6 aprile al Lanificio 25, terza tappa del tour italiano che proseguirà con Roma e poi altre città, accompagnata da un prezioso documentario di Ross Lipman che si è occupato, appunto, del suo restauro.

Il documentario, o meglio “cine-saggio”, come lo definisce lo stesso regista-realizzatore, intitolato, altrettanto significativamente, Notfilm, ripercorre attraverso ricostruzioni e testimonianze la lavorazione dell’opera, e allo stesso tempo traccia un ritratto dei suoi artefici e protagonisti. Oltre allo stesso Beckett, Buster Keaton, il regista Alan Schnaider – il primo a portare sui palcoscenici americani le opere teatrali di Beckett, ma senza alcuna esperienza cinematografica – e soprattutto il produttore Barney Rosset, editore d’assalto che aveva pubblicato negli USA i testi del drammaturgo irlandese, e che è stato il vero motore dell’opera.
La serata, a cavallo tra cinema e teatro, organizzata dal Lanificio 25 (centro culturale molto attivo che opera nella zona di Porta Capuana – location che, presumiamo, sarebbe molto piaciuta a Beckett) è stata realizzata con l’apporto dell’Associazione Culturale Filmoff di Antonio Andretta, la delegazione regionale del Sindacato Nazionale Critici Cinematografici, la Mediateca di Santa Sofia e la rivista Quaderni di Cinema Sud. La distribuzione, grazie alla quale l’opera sta circolando in Italia e verrà, poi, diffusa in DVD, è la neonata Reading Bloom. Le proiezioni sono state introdotte da Gabriele Frasca che ha presentato i due lavori sottolineandone  il grande valore  artistico e culturale ma anche di testimonianza storica e umana.

 

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