“Il divorzio dei compromessi sposi” scritto e diretto da Carlo Buccirosso
Al teatro Diana di Napoli dal 13 al 24 aprile
Servizio di Pino Cotarelli
Napoli – Tratto da “I
promessi sposi”, il noto romanzo di Alessandro Manzoni, già oggetto delle
incursioni ironiche del trio Lopez, Marchesini, Solenghi, rivisto in chiave
comica e di operetta musicale da Carlo Buccirosso, diventa “Il divorzio dei
compromessi sposi”, concentrato di comicità esplosiva, moderne coreografie ed
esilaranti parodie di pezzi musicali noti che lo elevano a “musical” di buon livello. Il rischio di
incorrere nella solita “minestra
riscaldata” viene ampiamente superato da ciò che lo spettacolo propone fin
dalle prime battute: ritmi serrati, balli moderni, scene esilaranti. Un
numeroso pubblico accorso dalla prima del 13 aprile al teatro Diana, testimonia
il gradimento per l’attore, regista ed autore teatrale e cinematografico. Le
potenzialità di Buccirosso, premiato nel 2015 con il David di Donatello come
migliore attore non protagonista per il film Noi e la Giulia di Edoardo Leo,
erano già evidenti negli anni di collaborazione con Vincenzo Salemme.
Risaltano i ruoli di Don Abbondio (Gino Monteleone, splendida
voce teatrale ed ottimo attore), della Perpetua
(l’esilarante Nunzia Schiano, sorprendente cantante), della madre di Lucia (l’accattivante Rosalia Porcaro) e
dei Bravi (Antonio Pennarella,
Giuseppe Ansaldo).
All’altezza del ruolo
anche, l’ottimo Peppe Miale, Claudiafederica Petrella, Giordano Bassetti e
Giuseppe Ansaldi. L’utilizzo dei dialetto siciliano per l’Innominato, del
veneto per Perpetua, del napoletano, del
pugliese, del bergamasco, del calabrese, del bolognese, del milanese, per gli
altri personaggi, ed il ricorso a parodie del “Il Triangolo”, “Nessuno mi può
giudicare”, “Tammurriata nera”, “Dicitencello vuie”, “Funiculì fumiculà”,
accentuano la comicità di cui è permeato l’intero lavoro diviso in due parti
ottimizzabile nella durata.
Va
evidenziato l’ottima prestazione dell’ensemble di Alessandra Calamassi, Elvira
Zingone, Alessia Cutigni, Alessia Di Maio, Sergio Cunto, Mauro De Palma, Matteo
Tugnoli, Giancarlo Grosso; le musiche di Diego Perris, le luci Fancesco
Adinolfi, le coreografe Rita Pivano, le scene Gilda Cerullo, i costumi Maria
Pennacchio, la direzione musicale Gabriella De Carlo, l’aiuto regia di Martina
Parisi, le foto Gilda Valenza, per la produzione dell’Ente Teatro
CronacaVesuvioteatro
La storia rivista da Buccirosso, vede Don Rodrigo, usuraio dell’entroterra campano, emigrato sulle rive del lago di Como, con i propri scagnozzi, per tentare di rivitalizzare la propria attività finanziaria minata ormai dalla crisi crescente e dalla concorrenza di similari organizzazioni locali, si invaghisce di Lucia Mondella, futura sposa di Renzo Tramaglino, giovani di modeste famiglie contadine irrimediabilmente compromesse dai legami di usura intrapresi col suddetto Rodrigo, a tal proposito fermamente deciso a sperimentare, loro malgrado, il primo caso di “separazione prematrimoniale, non consensuale, a tasso di interesse fisso”. Colpisce l’intenso lavoro richiesto ai singoli personaggi che devono non solo recitare, ma anche cantare e ballare e lo scatenato Don Rodrigo (Carlo Buccirosso), che dimostra di saperci fare anche nel canto e nel ballo.
La storia rivista da Buccirosso, vede Don Rodrigo, usuraio dell’entroterra campano, emigrato sulle rive del lago di Como, con i propri scagnozzi, per tentare di rivitalizzare la propria attività finanziaria minata ormai dalla crisi crescente e dalla concorrenza di similari organizzazioni locali, si invaghisce di Lucia Mondella, futura sposa di Renzo Tramaglino, giovani di modeste famiglie contadine irrimediabilmente compromesse dai legami di usura intrapresi col suddetto Rodrigo, a tal proposito fermamente deciso a sperimentare, loro malgrado, il primo caso di “separazione prematrimoniale, non consensuale, a tasso di interesse fisso”. Colpisce l’intenso lavoro richiesto ai singoli personaggi che devono non solo recitare, ma anche cantare e ballare e lo scatenato Don Rodrigo (Carlo Buccirosso), che dimostra di saperci fare anche nel canto e nel ballo.
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