“La Bottega del Caffè” - di Carlo Goldini - regia di Maurizio Scaparro
servizio di Andrea Fiorillo
Napoli - È affidata a Maurizio Scaparro l’inaugurazione del Teatro Mercadante
come luogo che ospita alcuni
spettacoli del Napoli Teatro Festival Italia 2015.
L’8 e 9 giugno, infatti, il regista romano ha
messo in scena in prima assoluta una delle commedie più conosciute di Carlo
Goldoni, La Bottega del Caffè.
Scritta nel 1750, questa brillante commedia ha come protagonista
l’occhialetto, diabolico strumento, col quale
Don Marzio, magistralmente interpretato dal grandissimo Pino Micol, seduto al
caffè, spia indiscretamente tutto e tutti,
sforzandosi di vedere anche quello che effettivamente non è.
La geniale costruzione drammaturgica della commedia lascia allo
spettatore la sensazione di osservare i casi dell’esistenza attraverso l’occhialetto diabolico di un maldicente che, in
fondo, è l’unico a vedere, a suo modo, il mondo ipocrita
che lo circonda: un mondo dominato e corrotto dal denaro, una Venezia inquieta
dove accanto a uomini dabbene si muovono altri che dilapidano le proprie
sostanze in preda al demone del gioco, altri che si lasciano dissanguare da
bari e usurai, altri, ancora, che si abbandonano a tresche a buon mercato.
Sulla scena costruita con i tipici palazzi veneziani,
accompagnati dalle musiche di Nicola Piovani, gli attori si muovono con un fare
che ricorda il teatro di una volta, diretti in maniera impeccabile e senza
sbavature, da Scaparro.
“Tra i motivi che mi hanno spinto a mettere in scena oggi La bottega del caffè, – afferma il regista – il primo credo sia il
piacere e il desiderio di tornare a parlare di Venezia e del suo Carnevale.
Perché qui Goldoni, che scrive la commedia in lingua italiana, sembra prendere
le distanze, prima dei suoi addii, dalla visione “magica” della Serenissima,
per descrivere nella sua Bottega del caffè una Venezia che già allora rischiava di dimenticare la sua
grandezza e di cedere alle tentazioni di una progressiva mercificazione della
città.” E partendo appunto da questo assunto, la
città diventa luogo di incontro e scontro, di contrapposizione tra i caratteri,
lasciando a tutti gli attori della compagnia, composta oltre che dal bravo
Micol anche da Enzo Budini, Vittorio Viviani, Alessandro Scaretti, Manuele
Morgese, Maria Angela Robustelli, Ruben Rigillo, Caral Ferraro e Giulia Rupi,
la possibilità di esprimere il proprio estro.
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